È Cicala il primo paese calabrese amico della demenza
Da aprile il piccolo centro catanzarese accoglierà i malati di 12 paesi del comprensorio. Una nuova sfida per Elena Sodano che dal 2008 con l'associazione Ragi gestisce il centro diurno
Cicala è un paese di circa 1000 anime della provincia di Catanzaro e dal mese di aprile diventerà una comunità amica della demenza. Elena Sodano, che dal 2008 con l'associazione Ra.Gi. onlus gestisce a Catanzaro il centro diurno Al.pa.de (alzheimer, parkinson e demenze), ideatrice del metodo TECI (terapia espressiva corporea integrata) che la stessa ha spiegato nel libro "il corpo nella demenza", è pronta ad una nuova sfida.
Il contributo della comunità
"Dal mese di aprile Cicala diventerà il primo paese amico della demenza della Calabria - annuncia con soddisfazione la Sodano - le persone con demenza avranno la possibilità di andare all'interno delle scuole e stare con i ragazzi, di impastare il pane con il nostro amico fornaio, di partecipare all'animazione delle messe, di prendere parte a tutte le attività della comunità". Nel piccolo borgo sorgerà anche un nuovo centro diurno, che sarà intitolato ad Antonio Doria, il primo paziente del centro diurno catanzarese, e accoglierà pazienti provenienti da 12 comuni del comprensorio, compresi quelli di Catanzaro".
Una questione culturale
"A breve verrà presentato anche uno spot a livello nazionale dal titolo "io sono demente" che intende sensibilizzare tutti sul tema della demenza che non riguarda il singolo paziente o la singola famiglia ma l'intera comunità - precisa la Sodano - e avrà come titolo "Cicala amica della demenza". Con tanta soddisfazione ma allo stesso tempo con un po' di rammarico aggiunge "quello che non ho fatto a Catanzaro in due anni, l'ho fatto in 15 giorni con il sindaco di Cicala Alessandro Falvo, insieme alla federazione italiana Alzheimer. Sarà difficile far cambiare cultura, considerando che parliamo di una piccola comunità ma siamo convinti che riusciremo a portare a Cicala i valori dell'integrazione e dell'accoglienza. Senza dimenticare che quello che è stato fatto in altre città con importanti finanziamenti, come ad esempio a Monza, noi lo stiamo facendo senza risorse". Il progetto offrirà inoltre nuove opportunità lavorative per giovani professionisti.
Rossella Galati