“Il mio sì al Signore”: l’ultimo lavoro editoriale del sacerdote Francesco Cristofaro

Tra le pagine del libro le testimonianze di vita di otto sacerdoti che hanno donato la loro vita al servizio del Signore
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di Rosaria Giovannone
17 dicembre 2016
11:01

Far conoscere il volto bello della Chiesa attraverso le figure sacerdotali. Questo il proposito che ha spinto, il sacerdote Francesco Cristofaro a scrivere “Il mio sì al Signore. Testimonianze di vita sacerdotale”, edito Tau Editrice. Per il presbitero è necessario far conoscere “quei pastori con la “puzza delle pecore” che hanno detto sì al Signore e al Signore hanno consegnato la loro vita per la salvezza delle anime. Per il presbitero, in un mondo dove fa notizia solo ciò che di marcio si insinua nella Chiesa, è giusto diffondere la storia di quei sacerdoti che vivono il loro ministero perseguendo solo la volontà di Dio. Don Francesco ha voluto così infondere coraggio ai sacerdoti, ai seminaristi, ai giovani che avvertono nel cuore la vocazione e alle famiglie, che rivestono un ruolo fondamentale versoi figli che hanno la chiamata al sacerdozio.

 


È di questi giorni il suo ultimo lavoro editoriale, “Il mio sì al Signore. Testimonianze di vita sacerdotali”. Qual è la genesi di questo scritto?


Un giorno, a seguito di un episodio triste che aveva interessato un sacerdote, mi sono chiesto: “cosa posso fare per mostrare il volto bello della Chiesa e dei suoi ministri?”.


Ho così deciso di raccogliere delle testimonianze di sacerdoti, inserite nella seconda parte del mio libro, che ho conosciuto sui social network e che vivono e prestano il loro servizio, dal Nord al Sud Italia, in diversi ambiti: la parrocchia, le carceri, gli ospedali, le scuole, le strutture di accoglienza, in radio e Tv, insomma tra la gente e con la gente come ci ricorda anche il Santo Padre Francesco.


 Conosco tantissimi sacerdoti che ogni giorno si spendono per le anime e lo fanno con amore e dedizione. È bello allora conoscere chi è il sacerdote. Nella prima parte del libro ho dedicato propriouna sezione alla figura sacerdotale. Ho raccontato la bellezza della vocazione sacerdotale, la chiamata di Dio, è Lui che sceglie e invita al ministero e il sacerdote dal canto suo deve rispondere liberamente e senza alcuna costrizione vivendo il suo ministero nella santità.


Nella seconda parte del libro lei ha inserito le testimonianze sacerdotali. Otto in tutto.Ci racconti come ha proceduto alla scelta delle storie da narrare?


Ho fatto la proposta ad alcuni sacerdoti senza conoscere la loro storia, la loro vocazione. Di loro sapevo solo che erano sacerdoti e di qualche altro qualcosina in più. La prima testimonianza che mi è arrivata – ricordo – mi ha commosso fino a farmi scendere le lacrime. La storia è di un sacerdote di Salerno di 33 anni, don Raffele De Cristofaro. Lui scrive: “Cosa mi ha sempre colpito di Gesù? La sua lealtà. Non ha mai illuso i suoi discepoli che sarebbe stato tutto facile. Cosa mi spinge ad andare avanti? La certezza che lui è sempre con me”. E ancora: “i miei primi ricordi mi riportano all’età di 5 anni.Andavo quasi ogni sera in chiesa con mia nonna, trannequando c’era la festa patronale e le statue dei santi venivano esposti sul presbiterio; non so perché, ma mi facevano tanta paura. Un giorno, don Salvatore Guadagno, parroco del tempo, il primo sacerdote che ho conosciuto e che mi ha battezzato, mi prese per mano portandomi dinanzi alle statue dicendomi che, al posto di quei santi, ci potevo essere io un giorno, perciò non dovevo aver paura di loro, anzi era bello seguire il loro esempio; mi raccontò, con entusiasmo, alcuni episodi della loro vita; non ricordo altro se non che, da quel giorno, non ebbi più paura”.

La seconda testimonianza che mi è giunta è stata quella di Don Pasqualino Di Dio. Anche di lui conoscevo pochissimo… giusto qualche sms tra confratelli e niente più. Ma quando ho letto il titolo della sua testimonianza, restai senza parola. La sua testimonianza inizia così: “la domenica di Pasqua, ricevevo la chiamata telefonica da parte di Papa Francesco con la quale mi invitava a recarmi a Roma…”. Potete immaginare il proseguo della storia...


E poi le altre testimonianze meravigliose di Don Roberto Fiscer e la sua Radio in mezzo ai bambini del Gaslini. È lui scrive: “E se ognuno di noi fosse un piccolo microfono di Dio, nel mondo ci sarebbe meno chiasso, più silenzio... e tutti avremmo più orecchio, tatto e cuore”.


Ancora nel libro la testimonianza di Don Gaudioso Mercuri e l’impegno nella sua squadra di calcio per salvare i ragazzi dalla cattiva strada, Don Antonio Murrone, Don Antonio Mercuri, Don Massimo Fusari e, naturalmente anche la mia.


Le ha voluto che fosse Beatrice Fazi a curare la prefazione del libro. Perché?

 

A chi affidare una prefazione di un libro che parla di sacerdoti ed è scritto da sacerdoti? Voi pensereste ad un vescovo, ad un cardinale. Certo, meraviglioso! Però, ho scelto un fedele laico. Chi meglio di un fedele laico, impegnato in parrocchia come catechista, moglie e mamma credente avrebbe potuto scrivere sulla figura sacerdotale? Ho pensato a Beatrice Fazi. Una cara amica, una donna eccezionale, bella nel cuore e nell’anima con una storia di conversione vera. Io le dico sempre che lei non fa la cristiana VIP, di facciata, lei è cristiana nella vita di tutti i giorni.


Le telefonai e le dissi la cosa. Lei era in difficoltà per due motivi: primo per la richiesta, poi perché in quel periodo era super impegnata. Mi disse no. Dopo due giorni mi richiama lei e mi dice: “come posso dire no al mio amico don Francesco?!?”. Allora ci siamo dati un margine di tempo, un impegno di pregare perché tutto potesse essere fatto e le ho lasciato la domanda su cui avrebbe dovuto fare la prefazione: “i sacerdoti nella tua vita…”. Credetemi sulla parola: un capolavoro di prefazione. Vi riporto queste sue parole: “Ma il mio Spirito urlava e cercavo la Verità. L’ho cercata dovunque, in ogni luogo che mi indicassero i cattivi maestri di turno. Meditazione, Buddismo, Psicosomatica. E me ne allontanavo sempre di più.


La Verità, la Via e la Vita, le ho ritrovate soltanto tornando in una chiesa, molti anni dopo, quando tutton Sembrava distrutto, quando tutte le strategie che avevo ostinatamente applicato nella ricerca della felicità si erano rivelate un pieno fallimento e io mi trascinavo tra le macerie di una vita consumata, svenduta, arida, svilita e, adesso più che mai, priva di senso. È stato un sacerdote a ridarmi Speranza, a dirmi che c’era un Padre che mi aspettava da sempre…”.


L’ottava storia, insomma. Grazie Beatrice!

A chi è rivolto il libro: “Il mio si al Signore. Testimonianze di vita sacerdotali”?

 

Semplicemente a tutti. Innanzitutto a noi sacerdoti perché ogni giorno dobbiamo ricordarci cosa il Signore ha fatto e cosa vuole da noi. Un libro che dica grazie ai sacerdoti e che dica loro: “coraggio!”. Un libro rivolto poi ai seminaristi perché comprendano la bellezza di spendersi per le anime e per i giovani che avvertono nel cuore la vocazione. Un libro per le famiglie perché incoraggiano i figli alla scelta vocazionale, senza frenarli o condizionarli. Un libro per la Chiesa intera che ogni giorno deve ricordarsi di pregare per le vocazioni sacerdotali, la vita consacrata e i suoi sacerdoti. Un libro per tutti, insomma. Oggi, a mio avviso, non abbiamo crisi di vocazioni ma crisi di preti che siano davvero preti. Oggi un prete rischia di fare tutto ma non il ministro di Dio, della sua Parola e dei Sacramenti.


Come ultima cosa le chiedo un augurio di Natale ai nostri amici lettori.


Il Natale ci ricorda la nascita di Gesù. Se Gesù non vive nella nostra vita non ha senso festeggiare nessun Natale. Allora il mio augurio è: Buon Natale e che Gesù venga ad abitare in voi. E solo se Gesù abita in noi tutto il resto verrà. Allora, aprite il vostro cuore a Gesù e Buone Feste a tutti.

 

Rosaria Giovannone

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