Il coordinamento regionale di Fi non ha fatto una piega dopo il durissimo scontro interno consumatosi durante l’ultimo Consiglio regionale.
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La leadership di Magorno non è mai stata in bilico come in questo momento.
Si mantiene un certo clima di calma apparente all'interno del Pd calabrese. Dopo gli scontri, durissimi, di qualche settimana fa tra l'area dem e il segretario Ernesto Magorno, il silezio si è impadronito della scena.
Non è ancora in calendario la seduta del Senato che dovrebbe decidere sull’autorizzazione all’arresto di Giovanni Bilardi, il senatore calabrese coinvolto nell’inchiesta denominata “Rimborsopoli”.
Si fa sempre più complessa la sfida interna ad un Pd spaccato come non mai e a rischio commissariamento.
Altro che pax democrat. L’assemblea di Marcellinara che sembrava avere sancito quantomeno una tregua nel partito calabrese, ha segnato invece l’avvio di uno scontro ancora più ruvido di prima. I renziani, da quel momento, si sono scatenati.
L’attesa per la pronuncia della Corte costituzionale in ordine al ricorso di Wanda Ferro sta agitando le notti dei politici calabresi.
Si salvi chi può. Il taglio alle poltrone ha ormai raggiunto un livello insostenibile per chi ha fatto della politica la sua ragione di vita.