Verso le elezioni, l’appello del vescovo di Cassano: “No al voto di scambio”

Le parole di monsignor Savino: “Ci attende una grande sfida che ha per orizzonte il bene comune”
di Redazione
19 febbraio 2018
16:31

"La scadenza elettorale non ci può vedere indifferenti soprattutto in questo momento storico attraversato da una profonda crisi e sfiducia nelle istituzioni che avverto presenti anche nelle nostre comunità. É una sfiducia comprensibile che interpella anche me Vescovo cui spetta il compito di richiamare al coraggio di una cittadinanza attiva e responsabile che rifiuti qualsiasi connivenza con chi sfrutta l'elettorato attraverso la pratica del clientelismo e del voto di scambio". Lo afferma, in una nota, il vescovo di Cassano allo Jonio, mons. Francesco Savino.

 


"Non è mio compito dare indicazioni di voto - aggiunge mons. Savino - ma non posso esimermi dal proporre una riflessione in particolare sul compito educativo che ho come pastore. E lo faccio tenendo presente anche le parole di Papa Francesco: 'Per rendere la società umana più degna della persona, occorre rivalutare l'amore nella vita sociale - a livello, politico, economico, culturale - facendone la norma costante e suprema dell'agire' (Laudato Si' n. 231). In questa nostra Calabria, così martoriata e sfigurata, non possiamo cedere al disinteresse. La rassegnazione e il cedere al fatalismo non consentono di riconoscere e custodire tutti i piccoli segni di speranza di cambiamento che pur germogliano nella nostra terra. La condizione economica del Sud Italia, che affonda le sue origini nell'annosa questione meridionale, è davvero centrale: ne subiscono gli effetti i giovani che non trovano lavoro. Moltissimi sono costretti ad allontanarsi dal proprio contesto territoriale in cerca di realizzazione personale e di occupazione, oppure sono relegati ai margini da inoccupati rassegnati". "La politica - sostiene ancora il Vescovo di Cassalo allo Jonio - ha il compito di riconoscere la priorità del diritto al lavoro per tutti i cittadini italiani anche valorizzando i segnali, piccoli ma significativi, di esperienze di cooperazione che nascono dalla libera creatività imprenditoriale.

 

 

Sappiamo bene che occorrono infrastrutture, investimenti non avvelenati da infiltrazioni mafiose, uomini e donne capaci di mettere in atto iniziative che aiutino i giovani, sostengano le famiglie, promuovano dignità ai deboli, ai malati, ai poveri. Il cambiamento è possibile se consideriamo che il patrimonio culturale, sociale e naturale della Calabria è davvero ricco e unico. Ma va gestito oltrepassando il metodo mafioso. Ci attende una grande sfida che ha per orizzonte il bene comune. Che ognuno voti dunque secondo coscienza, scegliendo liberamente quei programmi e quei candidati che più appaiono adatti alla crescita della nostra terra. Votare in assoluta libertà e guidati da un animo retto e responsabile è il dono più importante che un cittadino possa fare alla propria comunità, ai propri figli e alle generazioni che verranno".  

 

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