Sanità, la Santelli al ministro Lorenzin: «Venga a valutare direttamente»

Il coordinatore regionale di Forza Italia affronta il tema commissariamento e parla dell’operato del governatore Oliverio:«Mi porrei anche io un problema di coscienza ad affidare la sanità a chi sta mostrando di non riuscire a gestire problemi ben meno complessi»
di Riccardo Tripepi
10 gennaio 2017
22:21

Arriva un nuovo appello sul tavolo del ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Dopo la lunga lettera del governatore Mario Oliverio che chiedeva al ministero di sospendere gli ultimi atti del Commissario Massimo Scura in attesa delle decisioni del Consiglio dei ministri, stavolta a rivolgersi alla Lorenzin, con una lunga missiva, è la parlamentare e coordinatrice regionale di Forza Italia Jole Santelli.

 


E se le considerazioni sullo stato di crisi in cui versa la sanità calabrese sono analoghe a quelle espresse dal governatore, sono assai diverse le conclusioni. Secondo la parlamentare azzurra, infatti, la soluzione non sarebbe quella di rimuovere il commissariamento, ma quella di renderlo davvero efficace. Attraverso una più capillare presenza sul territorio da parte del ministro e dei suoi funzionari.

 

“La sanità in Calabria tocca livelli davvero vergognosi – afferma la coordinatrice regionale di Forza Italia - piange il cuore vedere gli sforzi di tanti medici valorosi e coraggiosi costretti a lavorare in condizioni impossibili, strutture vetuste, attrezzature vecchie o, comunque, non adeguate, carenza di personale. Cittadini che combattono per la propria salute – prosegue la lettera al ministro Lorenzin - e che devono combattere anche contro chi dovrebbe assicurare i loro diritti. Gestioni troppo spesso disinteressate alle esigenze di medici, paramedici e soprattutto pazienti. Pensando con ottimismo interessate soprattutto a gestire i conti, a pensar male ad accontentare lupi famelici che non sono mai sazi di soldi e potere. Non credo che la soluzione sia quella di dare il Commissariamento ai presidenti delle Regioni”.

 

E arriva dunque il fendente nei confronti dell’amministrazione Oliverio. “In molti casi – prosegue la lettera - mi porrei anche io un serio problema di coscienza ad affidare la sanità a chi sta mostrando di non riuscire a gestire problemi ben meno complessi. Però mantenere il Commissariamento in mano al Ministero ti impone cara Beatrice, una responsabilità che, sino ad ora, non ti sei assunta. Devi conoscere, e da vicino, le condizioni disastrose che vive la sanità pubblica. Vieni a vedere con i tuoi occhi non con visite per inaugurazioni, spesso finte, visite a sorpresa, manda persone tue a vedere e controllare, non ti fidare di chi ti racconta una verità di comodo, chi ritiene la sanità solo un sistema oleato di potere ed affari, non ti fidare di strutture amministrative ministeriali che, collaborano da tempo con un sistema malato. Non so se nel tempo che è rimasto tu possa fare molto o poco, so che puoi fare vedere che c’è una politica che si toglie con forza la benda dagli occhi, che trova la rabbia ed il coraggio di accettare la verità, che sceglie di fare una rottura”.

 

Il riferimento, ovviamente, è all’inaugurazione della cardiochirurgia a Reggio Calabria, alla quale ha preso parte anche il Ministro, salvo poi scoprire che il reparto non era ancora pronto funzionare. Un’inaugurazione finta, secondo la parlamentare, che starebbe a rappresentare le verità di comodo che la politica regionale è abituata a recapitare ai propri referenti della Capitale.

 

Riccardo Tripepi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Giornalista
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