Candidature, i tormenti del centrosinistra. Oliverio temporeggia sul rimpasto

Nel Pd gli esclusi sono in subbuglio. La maggioranza perde definitivamente Pasqua che va a Forza Italia. I dissidenti criticano le scelte, compresa quella di puntare su Viscomi
di Riccardo Tripepi
5 febbraio 2018
16:36
Regione, Mario Oliverio
Regione, Mario Oliverio

Le tensioni e i malumori interni stanno contrassegnando l’avvio della campagna elettorale per il Pd e il centrosinistra. All’indomani delle scelte di Renzi che pure hanno premiato l’area del governatore Oliverio con l’ok ai candidati di riferimento, Bruno Censore e Enza Bruno Bossio, il resto della truppa democrat insieme alle liste satellite è in piena fibrillazione. Sono balzate agli occhi le assenze agli ultimi Consigli regionali di molti degli esclusi e tra questi quelli di Mimmeto Battaglia, Giuseppe Aieta e Enzo Ciconte su tutti.

Greco vota contro, Pasqua passa a Forza Italia

Ma anche dagli altri banchi della maggioranza sono arrivati non pochi distinguo. E se Orlandino Greco si è limitato a votare conto la legge che ha decretato la fusione dei Comuni di Rossano e Corigliano, ben oltre è andato Vincenzo Pasqua che già da tempo aveva preso le distanze dal governo regionale, aderendo al Gruppo Misto. Adesso Pasqua ha completato il percorso passando a Forza Italia con un annuncio pubblico nel quale ha anche dichiarato il proprio appoggio a Giuseppe Mangialavori, candidato azzurro per il Senato a Vibo Valentia.


Neanche da nominare poi l’orlandiano Carlo Guccione che nuovamente alzato l’asticella della critica politica nei confronti del presidente della giunta, arrivando a suggerire perfino il suo successore alle prossime regionali. Guccione avrebbe anche individuato il sostituto di Oliverio nel suo vice Antonio Viscomi che è stato candidato come capolista al listino proporzionale per la Camera, relativo al collegio Sud della Calabria.

I dissidenti dem pungono Viscomi

Pure i dissidenti Pd, ormai ex ricostituenti, si sono fatti sentire con una lunga nota con la quale hanno criticato le scelte sulle candidature e, con accezioni molto diverse rispetto a quelle usate da Guccione, hanno commentato la scelta di puntare su Viscomi, finito ormai al centro dell’attenzione politica dei democrat di Calabria. «Non sarà un segreto però constatare che, partendo da Reggio Calabria, prima di trovare un candidato per la Camera nel listino plurinominale si debba arrivare a Catanzaro con l’ottimo prof Viscomi – scrivono i vari Demetrio Naccari Carlizzi, Fabio Guerriero, Clelio Gelsomino, Stefano Soriano e Marco Vallone - E che talune province non hanno nessuna rappresentanza nei listini plurinominali mentre altre vedono in corsa diversi bravi candidati scelti con criteri liquidi e random».

Il rimpasto lumaca di Oliverio e l'appello della Ferro

Un ulteriore colpetto anche alla giunta dei tecnici che, con Viscomi in rampa di lancio verso il Parlamento, è pronta a perdere il terzo assessore dopo Barbalace e Roccisano e, dunque, è inevitabilmente da risistemare.

Il governatore proprio in queste è ore ha il suo da fare con le scelte di tempistica e sostituti, consapevole che il nuovo esecutivo sarà determinante per la fase finale della legislatura. E che ogni decisione, in questo momento, potrà avere un sapore elettorale o strumentale. Lo dimostra l’appello di Wanda Ferro che ha chiesto uno stop alle assunzioni fino al prossimo 4 marzo.

«Come a Napoli si scioglie il sangue di San Gennaro - ha affermaro la Ferro - così in Calabria le elezioni fanno il miracolo di sciogliere i nodi che impedivano ad Oliverio di stabilizzare migliaia di precari, e addirittura c’è chi sostiene che il vento del 4 marzo potrebbe aprire le porte della cittadella a nuovi esperti e consulenti. E’ quindi corretto e opportuno che tutte le eventuali procedure in itinere relative ad incarichi professionali o assunzioni vengano sospese fino al 5 marzo».

Riccardo Tripepi

Giornalista
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