Palmi va a Ranuccio: ecco la radiografia del Consiglio comunale

Nessun partito rappresentato nella maggioranza che sosterrà il sindaco che è un ex consigliere del Pd: sono solo tre i ritorni in aula, tutti nell'opposizione
di Agostino Pantano
26 giugno 2017
13:50

Sarà una maggioranza a trazione giovanile, con un motore amministrativo nuovissimo e andature politiche non ancorate ad alcun battistrada partitico, quella che sosterrà il neoeletto sindaco di Palmi, Giuseppe Ranuccio. Il primo cittadino, che a 29 anni è il più giovane nella storia della città di Cilea, è un ex consigliere comunale del Pd ma intorno a sé avrà una squadra dall’orientamento variegato, la cui amalgama per ora è costituita dalla sola convergenza con i progetti del leader.

 


Sono infatti tre le liste civiche che lo sostenevano, e a Palazzo San Nicola siederanno tutte new entry provenienti dalla società civile, non sempre organizzata. La lista “Ranuccio Sindaco”, espressione diretta del primo cittadino, ha fatto il pieno con 5 eletti: Lillo Galletta, Giuseppe Forleo, Sina Bruno, Giuseppe Magazzù.

 

Amici di lunga data e partner politici arrivati in corso d’opera, dopo la rottura col circolo cittadino del Pd – che ha osteggiato la candidatura di Ranuccio –, a cui si aggiungono i tre eletti della lista “CambiaMenti”, lo schieramento formato intorno all’unico movimento organizzato aggregatosi, “Ora Basta”. Siederanno tra gli scranni di maggioranza Salvatore Celi, Alessia Avventuroso e Andrea Mauro. Infine, completano la squadra dei 10 eletti i due componenti della lista “Obiettivo Comune”, ovvero Angela Orsola Cosentino e Rocco Ferraro.

 

La vittoria di Rannucio ha premiato, nel campo avversario, gli unici tre consiglieri che ritornano in aula: Nino Randazzo, che affiancherà la candidata a sindaco sconfitta, Mimma Di Certo, e l’ex assessore Carmelo Melara che correva con Silvana Misale, candidata a sindaco sconfitta e sua compagna nella giunta uscente.

 

Completano il Consiglio a 20, gli altri due candidati sconfitti: Francesco Trentinella e Pino Ippolito. Pur essendo il risultato di Palmi il trionfo del civismo senza partito, ha suscitato sorpresa l’outing immediato del presidente del consiglio regionale Nicola Irto, che ha atteso la fine dello scrutinio nella segreteria di Ranuccio, al termine di una campagna elettorale in cui non era stato palesato alcun interessamento organizzato dei vertici provinciali del Pd a favore del sindaco poi eletto.

Anzi, gli unici che si erano fatti vedere nei comizi di Palmi erano stati Nino De Gaetano, Seby Romeo e Franco Pacenza, espostisi a favore della candidata Di Certo. Vi è però da dire che il sindaco e presidente si conoscono da tempo, essendo stato il primo un collaboratore nella struttura che l'altro ha a palazzo Campanella.  

 

Ranuccio, infine, faceva parte del novero dei 5 candidati a sindaco su 6 che dopo il primo turno avevano proposto un ricorso in autotutela per chiedere il riconteggio dei voti viste le discordanze ufficializzate con l’ammissione di alcuni errori da parte del presidente del seggio 16. Su questo fronte, comunque, è stata confermata la volontà di Di Certo e Ippolito di proporre un futuro ricorso al Tar.                  

Giornalista
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