Acqua pubblica, la Calabria è in ritardo

Convegno a palazzo Campanella per fare il punto della situazione. Irto e Romeo convinti che con il gestore unico si razionalizzerà il servizio e si abbasseranno le tariffe. Il Comitato per l’acqua pubblica: «Solo propaganda»
di Riccardo Tripepi
22 giugno 2017
22:03

La gestione delle acque calabresi al centro del convegno voluto dal gruppo del Pd in Consiglio regionale. Insieme al presidente Nicola Irto e al capogruppo Sebi Romeo, il commissario della Sorical Luigi Incarnato e il direttore generale del dipartimento Lavori Pubblici Domenico Pallaria.


Tante le questioni sul tappeto che dovranno essere affrontate dalla nuova Autorità Idrica Calabrese, istituita da pochissimo con legge regionale. Dalle inefficienze sutrutturali fino al debito dei Comuni con Sorical che ammonta a 170 milioni.



Sulla questione dei ritardi nei pagamenti del servizio, si è soffermato naturalmente Luigi Incarnato. «In Calabria il servizio idrico registra un'evasione del 50% con punte del 70%, il Consiglio regionale, la Regione e gli amministratori devono decidere se stare con gli abusi o con la gente oneste che paga regolarmente. La gestione del settore idropotabile regionale ha maturato crediti verso i Comuni per circa 500 milioni di euro. Erano 450 milioni prima della nascita di Sorical, erano 267 al fine 2013. Oggi ammontano a 170 milioni. E’ evidente che il mancato avvio del servizio idrico integrato con un unico soggetto gestore che incassa la tariffa direttamente dai cittadini, come avviene in tutta Italia, ha creato diseconomie che si riflettono sul servizio erogato dal cittadino e sui mancati investimenti sulle reti idriche comunali che rappresentano il “tallone d’Achille” del sistema come dimostrano questi dati, oggi si immette più del doppio dell’acqua che serve nelle reti e il cittadino dovrebbe avere un dotazione più che doppia alle proprie necessità».


Ma sulle tariffe è intervenuto anche il direttore Pallaria che ha provato a spiegare la strategia della Regione nel calmierare l’aumento, spesso insostenibile, per i Comuni che devono fare i conti con un pregresso da capogiro.


Di taglio più politico, ovviamente, gli interventi di Sebi Romeo e del presidente Irto.


Secondo il capogruppo del Pd in Consiglio: «Con il coinvolgimento di tutti i Comuni e l’istituzione del nuovo gestore unico riusciremo ad organizzare meglio il servizio e ad abbassare le tariffe».


Il presidente Irto ha garantito invece un’accelerazione per arrivare alla realizzazione delle dighe sul Menta e sul Metramo. «A brevissimo completeremo il bypass per il rifornimento della Città Metropolitana di Reggio e ci sarà il nuovo avvio dei lavori per il completamento della diga sul Metramo per la quale sono disponibile 13 milioni di euro inseriti nei Patti per la Calabria».


A margine del convegno, però, la delusione del Comitato per l’acqua pubblica che attraverso l’attivista Giuseppe Fanti ha bocciato l’attuale governo: «Solo propaganda. Il referendum aveva parlato chiaro e la politica ha ignorato quel risultato. Sono passati due anni e mezzo dall’avvio di questa legislatura e nulla è stato fatto per rendere davvero l’acqua un bene pubblico».

 

Riccardo Tripepi

Giornalista
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