Frana di Maierato, sette indagati tra ex amministratori e tecnici

Secondo l'accusa avrebbero falsamente certificato l'ultimazione dei lavori di messa in sicurezza. Ipotizzato il reato di truffa in concorso finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche
di Redazione
13 dicembre 2016
17:39

Una frana enorme cambiò i connotati all'intera valle di Maierato, nel Vibonese. La tempestività con cui l'allora sindaco Sergio Rizzo fece evacuare tutto il paese evitò che vi fossero vittime ma Maierato, dal 15 febbraio 2010, ha dovuto fare i conti con la ricostruzione e la messa in sicurezza.

 


I reati contestati - Ma non tutto sarebbe andato secondo le norme, tant'è che la Procura di Vibo aveva avviato un'inchiesta che adesso ha chiuso facendo notificare l'avviso ai diretti interessati per i quali si ipotizza il reato di truffa in concorso finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche.

 

Gli indagati - A rischiare il processo sono i direttori dei lavori Ernesto Silvaggio, 61 anni e Paolo Suppa (56); Antonio Lombardo (60), responsabile del procedimento e al tempo vicesindaco; Gregorio Tolomeo (51), responsabile dei Lavori pubblici del Comune; gli imprenditori Alessio Montesano (30), Domenico Prestanicola (38) e Pasquale Galati (58). I tecnici, per l'accusa, avrebbero certificato l'ultimazione di lavori in realtà non finiti.

 

Secondo gli investigatori, in particolare, Suppa, Silvaggio, Tolomeo e Lombardo, facendo “ricorso ad artifizi e raggiri”, avrebbero sottoscritto il certificato di ultimazione dei lavori con il quale documentavano che le imprese - la Montesano Srl, la Edil Prestanicola e la Galati Pasquale - avevano ultimato gli interventi di somma urgenza relativi alle strade comunali di Maierato (la Giusella-Costieri, la Pozzo-Gano, Cannella e Rocca Angitola) che erano stati affidati con delibera di giunta il 15 marzo del 2010, un mese dopo la frana, mentre in realtà gli stessi erano ancora in corso.

 

In più avrebbero redatto il certificato di regolare esecuzione dei lavori “dichiarando falsamente che l'opera consegnata fosse rispondente al contratto mentre invece era difforme da quanto pattuito e quindi pericolosa per la pubblica incolumità”. In questo modo sarebbero stati indotti in errore non solo il Comune di Maierato ma anche la Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Protezione civile e la Regione Calabria che avevano finanziato i lavori nell'ambito della cosiddetta “emergenza frana”.

 

E così, tra il 21 novembre del 2013 e il 27 gennaio 2015 (data degli ultimi pagamenti) alla Montesano sarebbero state liquidate somme per un totale di 114 mila euro, alla Prestanicola per 137 mila euro e alla Galati per 26 mila euro.

GUARDA I NOSTRI LIVE STREAM
Guarda lo streaming live del nostro canale all news Guarda lo streaming di LaC Tv Ascola LaC Radio
top