Catanzaro, Tari maggiorata. Comune: “Errore riguarda solo 549 utenze”

Il mancato gettito nelle casse comunali ammonta a quasi 33mila euro e sarà spalmato sulla Tari 2018 con una maggiorazione di 80 centesimi in bolletta
di L. C.
10 novembre 2017
21:20

L’ex assessore al Bilancio di Catanzaro Filippo Mancuso, ora consigliere comunale del Gruppo Catanzaro con Sergio Abramo, interviene sulla vicenda Tari per chiarirne tutti gli aspetti. “Preliminarmente appare opportuno precisare che la notizia di stampa pubblicata in data odierna avente ad oggetto: “Errore di calcolo Tari di Catanzaro”, riguarda solo le “pertinenze” e, quindi, non interessa la totalità dei contribuenti Tari catanzaresi, bensì, solo una piccolissima parte di essa (appena l’1,3 %) ed in particolare coloro i quali sono in possesso e quindi soggetti passivi Tari sulle suddette “pertinenze” (cantine, garage e box), non destinate ad attività commerciali. L’ambito è, quindi, decisamente ristretto, come da prospetto seguente:

 


n° 199

MAGAZZINI ABIT.PRIV.

n° 182

GARAGES ABIT.PRIV.

n° 137

DEPOSITI ABIT.PRIV.

n° 31

RIPOSTIGLI ABIT.PRIV.

n° 549

TOTALE UTENZE

 

Applicazione della norma

Si precisa che il Comune di Catanzaro nel predisporre il proprio regolamento, in fase di prima applicazione della nuova tassa sui rifiuti (prima Tares, poi Tari) si è attenuto al regolamento tipo pubblicato dal Dipartimento delle Finanze sul proprio sito istituzionale. Successivamente, in risposta ad un’interpellanza parlamentare sull’argomento, il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta nell’ottobre scorso, precisava che la “tariffa variabile” non andrebbe applicata alle tipologia di utenze domestiche qualificabili come garage, magazzini e similari. Ne discende che tale tipologia debba essere tassata solo con la quota fissa. Tutto ciò in evidente contrasto con quanto pubblicato in precedenza dallo stesso Ministero ed a cui il Comune di Catanzaro si era adeguato nel proprio regolamento.

 

33mila euro di gettito in meno

La problematica riguarda Catanzaro, così come la stragrande maggioranza dei Comuni italiani. I tecnici comunali sono già al lavoro per approntare i dovuti correttivi alla norma regolamentare e fornire al più presto le dovute informazione agli utenti interessati che da una verifica degli archivi tributari comunali, per l’anno 2017, sono riepilogati nel prospetto sopra riportato. Riepilogando, infine, su 40.633 utenze complessive, il fenomeno riguarda solo 549 utenze. La potenziale perdita di gettito è prevista in 32.940,00 euro su un totale di piano economico finanziario tassa rifiuti 2017 di 14.113.816,74 di euro.

 

80 centesimi in bolletta

L’Amministrazione provvederà al più presto alla modifica regolamentare ed alla compensazione per i contribuenti interessati a valere sulla tassa 2018, con la precisazione che la perdita di gettito, secondo la normativa vigente, che prevede l’obbligo della copertura integrale del costo, sarà spalmata sulla totalità dei contribuenti, con un costo ad utenza di appena 80 centesimi. Appare utile fornire qualche esempio per fare capire che l’errore è da addebitare esclusivamente alla differente “interpretazione” avvenuta a livello ministeriale.

 

Esempio, attuale norma regolamentare:

a)       utenza domestica tipo mq 100 con n° 4 occupanti : tassa rifiuti € 290,00 circa;

b)      utenza domestica “pertinenza” mq 20: tassa rifiuti € 86,00 circa;

c)       totale € 376,00

 

Esempio, futura norma regolamentare:

a)       utenza domestica tipo mq 100 con n° 4 occupanti+ utenza domestica “pertinenza” mq 20: tassa rifiuti € 320,00 circa;

b)      totale € 320,00

differenza da rimborsare/compensare: € 56,00

 

l.c.

Giornalista
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