Istituita l’Agenzia del lavoro portuale a Gioia Tauro

L’Autorità portuale: “Il prossimo passo è affiancare una maggiore capacità di ampliare la commercialità del Porto garantendo, di conseguenza, anche una maggiore forza lavoro”
23 marzo 2017
18:43

È stata istituita, con delibera approvata all'unanimità dal Comitato portuale convocato ad hoc dal commissario straordinario, Andrea Agostinelli, l'Agenzia di somministrazione del lavoro portuale e per la qualificazione professionale del porto di Gioia Tauro. Ne da' notizia, con un comunicato, l'autorità portuale.

 


"Si è giunti a questo risultato – è scritto nel comunicato - dopo un intenso lavoro di studio, analisi e di confronto con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha visto, la scorsa settimana, l'adozione da parte del Mit dell'intesa formale alla istituenda Agenzia portuale ai sensi dell'art. 4 del Dl 243 del 2016 convertito in Legge 18/2017. Si tratta di un passaggio importante che ha, cosi', completato l'iter e garantito all'Autorita' portuale di Gioia Tauro la possibilita' di portare oggi in Comitato portuale una delibera istitutiva dell'Agenzia pienamente conforme alle vigenti norme di settore e rispondente a tutti i relativi passaggi istituzionali e legislativi. Nel corso della riunione del Comitato odierno - si fa rilevare - dopo aver illustrato le prerogative e gli sviluppi dell'Agenzia, si e' passati alla votazione che ha registrato il totale assenso con l'unanimita' dei voti espressi".

 

Soddisfazione è stata manifestata dal commissario straordinario dell'ente, Andrea Agostinelli, che, nel guidare i lavori del Comitato, ha sottolineato l'importanza del momento evidenziando che "il difficile percorso che ha portato a questa delibera sara' del tutto inutile se l'Autorita' portuale e gli altri Enti interessati non dedicheranno ogni energia all'adozione di scelte coraggiose per il rilancio produttivo del porto e "nel tempo" per il riassorbimento degli esuberi".


Ma tutto questo, affermano ancora, "deve essere affiancato da una maggiore capacita' di ampliare la commercialita' del Porto garantendo, di conseguenza, anche una maggiore forza lavoro. Anche perche' - aggiungono - le prospettive e gli obiettivi occupazionali, all'atto dell'insediamento della MCT, erano ben altri e miravano ad ampliare il bacino dei lavoratori. Non a ridurlo! E' indispensabile quindi che la politica non perda di vista i reali obiettivi, destinati a realizzare uno sviluppo del Porto di Gioia Tauro - in tutte le sue potenzialita' - in grado di moltiplicare esponenzialmente il numero degli attuali occupati, non di licenziare una parte cospicua dei pochi che gia' lavorano.

 

Se il privato non puo' o non vuole attuare una politica caratterizzata da fortissimi investimenti, affiancata ad una giusta e sacrosanta attivita' di controllo e prevenzione da infiltrazioni 'ndranghetiste - proseguono Toscano e Graziano - non resta altro da fare che "nazionalizzare" il Porto, ovvero rivedere la concessione a Mct e dare vita ad una societa' a maggioranza pubblica che, assorbendo tutta la forza lavoro dichiarata in esubero, garantisca nell'immediato la prosecuzione delle attivita' di transhipment per poi gestire direttamente i processi di sviluppo che interessano l'intera area. Non si tratta di proposte stravaganti o irrealizzabili, come sostengono coloro i quali che, per interesse, favoriscono il cristallizzarsi di un colonialismo economico che condanna l'Italia alla miseria e alla disoccupazione. Nel merito della vicenda - concludono - abbiamo chiesto e attendiamo che la Regione ed il governatore Oliverio assumano una posizione forte".

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