Gioia Tauro: agenzia portuale, le verità di Agostinelli (INTERVISTA)

Parla il commissario straordinario: dal pagamento delle indennità al futuro dei lavoratori, passando per lo stato di salute del Porto di Gioia Tauro e l'acquisto di un nuovo macchinario per contrastare i traffici illeciti all'interno dello scalo
di Consolato Minniti
30 settembre 2017
09:30
Andrea Agostinelli
Andrea Agostinelli

«Abbiamo consegnato tutta la documentazione all'Inps, ora attendiamo il completamento delle procedure e quindi il pagamento». Ha molta fretta, il commissario straordinario dell'autorità portuale di Gioia Tauro, Andrea Agostinelli. Sono diverse le riunioni che lo attendono quando ci accoglie nel suo ufficio. Ma ha anche motivo di credere che le richieste dei lavoratori licenziati da Mct e transitati nell'agenzia, possano essere soddisfatte molto presto. Perché è proprio questo ciò che conta: garantire loro un primo pagamento e poi la continuità nel percepire le indennità dovute. Ma non è l'agenzia a gestire direttamente i fondi, il commissario è netto: «Non gestiamo denaro».

 


Agostinelli, nell'intervista rilasciata a LaC, dopo aver ricordato i passaggi fondamentali che hanno condotto all'istituzione di una fattispecie nuova nel panorama italiano (differenti sono quelle create ai sensi della legge 84/94), chiarisce anche l'inquadramento effettivo dei lavoratori e traccia possibili futuri scenari, anche successivi al termine del periodo dei 36 mesi. Il commissario, poi, si sofferma sullo stato di salute del Porto di Gioia Tauro, in un periodo per nulla roseo. Tuttavia, alcuni segnali sembrano incoraggianti, a giudizio del commissario. Ed infine: le infiltrazioni mafiose ed i traffici illeciti. Cosa sta facendo l'autorità portuale? Agostinelli spiega le misure adottate e gli investimenti recenti per contrastare il fenomeno criminale.

 

Giornalista
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