Attendono gli stipendi da mesi, addetti alle pulizie dell'Asp di Catanzaro sul piede di guerra

Attendono ancora gli ultimi stipendi dalla ex ditta appaltatrice. Yacoubi, segretario Fsi: «Non escludiamo manifestazioni di protesta»
21 dicembre 2016
15:29

«Siamo stati facili profeti avendo paventato questo timore che regolarmente si  è avverato». Esordisce così Sarah Yacoubi segretario territoriale Fsi di Catanzaro riguardo lo stato di apprensione e tensione dei lavoratori addetti alle pulizie presso l’Asp di Catanzaro a causa del mancato pagamento degli ultimi stipendi.

 


«Ci era stato segnalato -continua la Yacoubi- che in prossimità della fine dell’appalto, oggi affidato ad altra ditta, la Sgs aveva smesso di pagare i propri dipendenti per cui avevamo provveduto tempestivamente ad informare il prefetto, l’ispettorato del lavoro e soprattutto l’Asp di Catanzaro in quanto solidalmente corresponsabile (nella qualità di committente) ad adottare gli opportuni provvedimenti cautelativi atti a salvaguardare il diritto allo retribuzione dei lavoratori. Ovvero di astenersi dall’effettuare qualsiasi pagamento in favore della Sgs se non dopo aver accertato il saldo delle retribuzioni pregresse dovute agli ex dipendenti».

Nonostante aver preannunciato la vicenda «hanno fatto tutti orecchio da mercante, soprattutto l’Asp di Catanzaro che, dopo aver ricevuto la nostra nota, ha provveduto a saldare la Sgs».

 

In conclusione, riporta la nota « la ditta è stata pagata ma questa non ha ancora pagato gli ex dipendenti i quali, tramite il nostro ufficio legale, si trovano ora a ricorrere in prima battuta contro la Sgs ed in seconda contro l’Asp di Catanzaro che, avendo commissionato l’appalto, sarà chiamata a rispondere solidalmente in caso di insolvenza della ditta».

Un fatto grave denunciato dalla sindacalista che «supporta ancora una volta la nostra storica contrarietà  alle esternalizzazioni  dei servizi che  non producono risparmi né tantomeno qualità delle prestazioni ma sono solo strumento di sfruttamento dei lavoratori  e di meccanismi poco trasparenti».

 

«Nei prossimi giorni – conclude la Yacoubi - qualora i lavoratori in questione non ricevessero le loro spettanze, organizzeremo delle manifestazioni di protesta ed  interesseremo del caso anche la Procura delle Repubblica affinché vengano accertate eventuali responsabilità e/o reati».

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