Politeama di Catanzaro, la Belle Époque rivive con “Gran Cafè Chantant”

Tato Russo firma anche la regia, mentre l’Orchestra Gran Cafè Chantant eseguirà musiche dal vivo. Uno spettacolo ricco di trovate, di colori, di contenuti interpretato, tra gli altri, da Clelia Rondinella e Katia Perlizzi
12 gennaio 2017
08:23
Un momento della rappresentazione
Un momento della rappresentazione

La Belle Époque rivive al Teatro Politeama di Catanzaro, dove venerdì 13 gennaio si presenterà “Gran Cafè Chantant”, vaudeville (commedia) di Tato Russo, tratta da Eduardo Scarpetta.

 


Russo firma anche la regia, mentre l’Orchestra Gran Cafè Chantant eseguirà musiche dal vivo. A Catanzaro approda uno spettacolo ricco di trovate, di colori, di contenuti interpretato, tra gli altri, da Clelia Rondinella e Katia Perlizzi. Siamo ai primi del ‘900, nel cuore della Belle époque. Molti teatri di prosa chiudono perché la moda dell’epoca li rende ormai deserti. Due coppie di artisti ormai alla fame sono costretti, loro detentori dell’antica arte della tragedia, a riciclarsi come vedette di café chantant. Una serie infinita di traversie e di avventure tutte da ridere li accompagna in quello che vuole soprattutto essere l’affresco d’un epoca edonistica e culturalmente in grande decadenza.

 

Riscritta e trasformata la commedia di Scarpetta in un vaudeville, che è un tourbillon di trovate e di caratteri. Intorno al classico divertentissimo intreccio scarpettiano ci propone l’analisi critica di un periodo storico che, pur durando lo spazio di una meteora, fu denso di significati culturali e civili, che chiudeva un secolo, l’Ottocento, e ne proponeva un altro: quello dell’opera moderna. La vicenda dura un giorno, ma Tato Russo dilata lo spazio temporale di questa giornata, riferendola all’intero periodo di quel quindicennio, dalla nascita, allo splendore, alla miseria del Café Chantant: un lungo giorno in cui cambia la moda, il gusto, la maniera di pensare della gente.

 

Intorno ai protagonisti della storia si muove una miriade di personaggi, che vagano tra tipi macchiette. Tato Russo ha impostato la commedia su questa folleggiante contrapposizione di stili recitativi e di drammaturgia. Da una parte il linguaggio di commedia che sarà di Eduardo, dall’altra quello da farsa che è tipico di Scarpetta. Un vero fuoco di fila affidato alla grande bravura di tutti gli interpreti con alla testa Tato Russo.

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