Terremoto politico a Villa San Giovanni: sindaco e assessori condannati

Caso “Banda Falò”, il Tribunale condanna l'ex giunta comunale, composta da diversi attuali amministratori. Fra questi il sindaco Messina, il vice sindaco Siclari e gli assessori Attinà e Micari. Per loro scatterà la legge Severino
11 novembre 2016
07:09

È una tegola pesante quella che si è abbattuta sull’amministrazione comunale di Villa San Giovanni. Il Tribunale di Reggio Calabria, presieduto da Natina Pratticò, ha condannato l’ex Giunta, di cui facevano parte l’attuale sindaco Antonio Messina, il vicesindaco Giovanni Siclari e gli assessori oggi in carica Angela Attinà e Lorenzo Micari. E non è certo l’entità della condanna (un anno di reclusione) a preoccupare gli amministratori villesi, quanto le conseguenze derivanti dalla legge Severino, che imporrà la sospensione dei politici coinvolti.

 


I giudici hanno condannato anche il capo dell’ufficio tecnico del Comune, Franco Sincero Morabito, a un anno e dieci mesi di reclusione, Antonio Oppedisano e Rocco Sottilaro a un anno e quattro mesi di reclusione. Cadono le accuse nei confronti di Gaetano Francesco De Napoli e Giuseppe Buda, che sono stati assolti da tutti i reati ascritti. Un anno e dieci mesi di prigione, invece, è stata la decisione per l’ex sindaco di Villa San Giovanni, Rocco La Valle. Un anno per gli ex assessori Francesco Romanzi e Cosimo Salzone. Per tutti gli imputati condannati, ovviamente, la pena è stata sospesa.

 

La vicenda è quella riguardante il lido di “Bandafalò”, posto sotto sequestro nel giugno 2011. L’accusa, sostenuta dal pm Giuseppe Gaglioti, si basava sul fatto che l’autorizzazione alla costruzione della struttura sarebbe stata rilasciata in carenza di autorità, da parte del Comune di Villa San Giovanni. Fu una vicenda che suscitò parecchio scalpore, in quanto buona parte della cittadinanza reagì a quel sequestro, obiettando che si andava a colpire una realtà che non aveva finalità di lucro e perseguiva come unico scopo quello di fare del bene, con i fondi raccolti, per diversi progetti in Africa. Ma dalle risultanze dell’inchiesta all’epoca condotta dai pm Sara Ombra e Gabriella Cama, venne fuori che quel lido era stato creato in violazione di legge.

 

 

Al termine del dibattimento, particolarmente severe furono le condanne richieste dalla pubblica accusa: Antonio Oppedisano, 4 anni e 6 mesi; Rocco La Valle (ex sindaco di Villa San Giovanni) 3 anni; Antonio Messina, Giovanni Siclari, Angelina Attinà, Lorenzo Micari, Cosimo Salzone, Francesco Romanzi 2 anni e 4 mesi; Francesco Morabito 5 anni e 6 mesi; Rocco Sottilaro 3 anni e 6 mesi; Gaetano Francesco De Napoli e Giuseppe Buda 4 mesi di arresto. Richieste, queste, che il Tribunale ha decisamente ridimensionato rispetto a quanto prospettato dall’accusa. Rimane però invariato il risultato e cioè la conseguenza diretta della condanna per abuso d’ufficio: l’applicazione della legge Severino con l’inevitabile ricorso all’istituto della sospensione. Ed è una mannaia tremenda per un’amministrazione comunale alle prese con non pochi problemi. Secondo quanto trapela, potrebbe profilarsi l’ipotesi di Rocco Cassone come possibile “sindaco supplente”, in quanto consigliere più anziano. Ma in queste ore sono frenetiche le consultazioni anche con gli uffici legali per capire come poter agire nella maniera più corretta. Probabilmente, ora tutto l’incartamento andrà al prefetto il quale dovrà poi dar corso al provvedimento di sospensione.

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