Rapina in pieno centro a Reggio. Assaltata auto di un istituto di vigilanza (VIDEO)

I malviventi hanno speronato il mezzo. Poi hanno colpito e disarmato la guardia giurata, portando via un bottino di circa diecimila euro. Ferito uno dei rapinatori. Al setaccio le immagini delle telecamere
di Consolato Minniti
14 febbraio 2017
11:47

L’unico aspetto positivo è il mancato utilizzo delle armi. Perché l’assalto in pieno stile “far west” vissuto questa mattina a Reggio Calabria, ricorda sin troppo bene quanto la città dello Stretto vide il 1 agosto 2007, quando un commando assaltò il furgone portavalori della Sicurtransport su cui viaggiava il povero Luigi Rende, ucciso dai rapinatori, oggi tutti condannati in via definitiva a pene pesantissime.

 


L’azione criminale odierna, invece, si caratterizza per la sua precisione, frutto probabilmente di uno studio approfondito di tutti i passaggi necessari per compiere il colpo.

 

Sono da poco trascorse le 9.30 del mattino, quando sulla via Argine destro Calopinace, ad un tiro di schioppo dal corso Garibaldi, una Fiat Panda di una società di vigilanza percorre l’arteria incrociando con via San Francesco da Paola. Si tratta di una delle strade più trafficate in assoluto del centro città. Anche l’orario è di quelli che non risparmiano lunghe code agli automobilisti.

 

I malviventi, secondo quanto si apprende sarebbero stati in quattro ad agire, posizionano il loro “ariete” poco distante dall’incrocio. Prevedono tutto nei minimi dettagli: luogo dell’assalto, momento, circostanze. Accettano anche il rischio che una pattuglia delle forze dell’ordine possa transitare da un momento all’altro. Sono decine, infatti, gli equipaggi di polizia e carabinieri che utilizzano quell’incrocio nel giro di pattugliamento. È per questo che l’azione deve durare non più di 20 secondi in tutto. Il tempo necessario per immobilizzare la guardia giurata e portare via il denaro.

 

Le cose vanno esattamente così. Il Doblò, risultato rubato diverso tempo fa, sebbene abbia le ruote anteriori totalmente sgonfie, svolge sino in fondo il suo dovere: attende l’arrivo della Fiat Panda e impatta contro l’autovettura, speronandola. Nel frattempo gli altri complici dell’autista provvedono, probabilmente a bordo di motocicli, a frantumare il finestrino anteriore sinistro del mezzo e colpiscono la guardia giurata (27enne) ferendola e disarmandola. Il resto è un gioco da ragazzi: aprire la portiera dell’auto e portare via i soldi che, secondo una prima sommaria quantificazione, dovrebbero ammontare a circa diecimila euro.

 

Poi la fuga, con un imprevisto: un componente del commando si ferisce, probabilmente nell’atto di distruggere il vetro dell’auto. Sono numerose, infatti, le chiazze di sangue ritrovate lungo il marciapiedi di via Calopinace.

 

Sul posto arrivano le volanti della Polizia di Stato e gli esperti della Scientifica. Sono loro ad effettuare i primi rilievi ed a repertare il materiale necessario per compiere gli approfondimenti che potrebbero dare informazioni essenziali sull’identità dei rapinatori.

 

Intanto gli uomini della Squadra mobile, diretti da Francesco Rattà, sono già all’opera. Molto si potrà sapere dalle telecamere a circuito chiuso installate nella zona per controllare la circolazione stradale, ma anche quelle presenti nei palazzi intorno, molto spesso dotati d’impianti privati. Diversi i testimoni sentiti dai poliziotti che hanno riferito di aver udito un botto sordo, ma di averlo scambiato per un mero incidente stradale.

 

In realtà lo stratagemma era studiato sin nei dettagli. Resta da capire se fosse del tutto regolare il trasporto di valori – anche minimi – a bordo dell’autovettura di servizio e non di un mezzo blindato convenzionale. Di certo c’è che i rapinatori dovevano conoscere a menadito le abitudini e il percorso. La scelta dell’incrocio di via San Francesco da Paola non è stata casuale, perché permette una miriade di vie di fuga diversificate.

 

Sono ore intense per i poliziotti. Dare una risposta immediata sarebbe davvero importante per non far ripiombare la città dello Stretto nella paura che simili episodi possano accadere in pieno giorno ed in centro città, generando panico fra coloro che nulla hanno a che vedere con fatti del genere.

 

Consolato Minniti

 

Giornalista
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