Ragazzino maltrattato a scuola a Mileto, prosciolti insegnanti e preside

La vicenda nasce da una querela sporta nell’aprile 2015 dai genitori di un bambino all’epoca dei fatti di 11 anni. Frequentava la prima media della cittadina vibonese
di Redazione
6 giugno 2017
20:14

Il gip del Tribunale di Vibo Valentia, Lorenzo Barracco, ha archiviato il procedimento penale instaurato nei confronti di Maria Barone, di Nicotera, Nazzareno Carnovale, 37 anni, di Vibo, Rita Dotro, 63 anni, di Vibo, Elisabetta Montagnese, 64 anni, di Laureana di Borrello, Domenica Pontoriero, 55 anni, di Drapia, e Giuseppina Prostamo, di Briatico, tutti accusati del reato di maltrattamenti nei confronti di un minore nei confronti di un bambino della scuola media di Mileto.

La vicenda nasce da una querela sporta il 13 aprile 2015 dai genitori di un bambino all’epoca dei fatti di 11 anni e che frequentava la prima media a Mileto. I genitori lamentavano che il figlio fosse stato fatto oggetto di reiterai atteggiamenti di scherno, violenze, percosse e umiliazioni non solo da parte dei suoi compagni di classe, ma anche dai docenti, compreso il preside che non sarebbe intervenuto – secondo la querela ora archiviata – per far cessare tali condotte.


Lo stesso pubblico ministero, dopo le prime indagini, aveva chiesto l’archiviazione. I genitori del bambino si erano opposti all’archiviazione con l’avvocato Aldo Currà.

Per il gip è effettivamente emerso che l’alunno è stato spesso preso di mira dai compagni di classe ed emarginato, schernito, deriso ed offeso, tanto che i genitori si sono poi decisi a trasferirlo di scuola. Ma per lo stesso giudice, dagli atti d’indagini, non emergono responsabilità da parte degli insegnanti, né un’inerzia di costoro dinanzi alle condotte di scherno dei compagni di classe. “Al contrario – scrive il giudice – è emerso come essi si siano invece positivamente adoperati a difesa dell’alunno quando ne è sorta la necessità”. La preside Giuseppina Prostamo, sottolinea inoltre il gip, ha subito indetto una riunione straordinaria alla presenza degli insegnanti, dell’alunno (che non formulava alcuna accusa nei confronti degli insegnanti) e dei genitori di costui. Da qui l’archiviazione del caso ed il proscioglimento di tutti gli insegnanti e della preside.

Nel collegio di difesa figuravano gli avvocati Giovanni Vecchio, Pietro Proto e Giuseppe Altieri. 

 

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