La testimonianza shock di un ex tossicodipendente: «Un finanziere mi forniva la droga»

Finte perquisizioni e posti di blocco per favorire il passaggio della droga. È l’esclusiva rivelazione di un giovane 22enne sui presunti legami tra un finanziere e lo spaccio di sostanze stupefacenti
di Dominella Trunfio
9 maggio 2017
13:01

«Guardia di Finanza. Un finanziere, ti posso dire che era uno dei capi. Mi hanno dato l’erba gli ho lasciato i soldi nello sportello della macchina e ci siamo dati appuntamento per la prossima volta».

 


È un racconto shock quello di Angelo (nome di fantasia) sui presunti legami tra un finanziere e lo spaccio di sostanze stupefacenti, dove addirittura venivano organizzate finte perquisizioni e posti di blocco, per favorire il passaggio di droga. Ma non solo. «Adesso la droga la odio, perché mi ha fatto fare cose come spacciare e affiliarmi con la ‘ndrangheta. Mi usavano come bancomat, per portare soldi alle famiglie delle cosche», dice.

 

«Un giorno ho conosciuto un finanziere ad Archi, mi trovavo in un bar per caso in quella zona. Tra le persone c’era anche quest’uomo, era in borghese e ci ha presentato un amico in comune. Abbiamo parlato di argomenti un po’piccantelli e mi ha detto che, se avevo bisogno di droga, lui era disponibile», ci spiega.

 

Angelo da quando aveva 15 anni è nell’inferno della droga. Oggi non mostra esitazione quando spiega per filo e per segno uno dei due presunti incontri avvenuti con un finanziere, finalizzato allo scambio di droga.

 

Una dinamica studiata nei minimi dettagli. «Ci siamo dati appuntamento alle otto di sera. Io sono passato dal luogo in cui sapevo che ci sarebbe stato un posto di blocco, mi hanno abbagliato dalla volante. Mi hanno fermato. Era una cosa già tutta programmata e mentre mi perquisivano, mi hanno mezzo chilo di erba nel giubbotto. Gli ho lasciato i soldi nello sportello e ci siamo dati appuntamento alla prossima volta», dice.

 

Secondo Angelo, gli incontri sarebbero stati soltanto due, perché un overdose lo ha fatto sprofondare nel baratro. «La mia vita è basata principalmente sulla droga. Ho avuto problemi con eroina, cocaina, crack e cannabis. A 18 anni mi sono fatto la mia prima tirata di cocaina, ed era qualcosa di bellissimo. Ho provato un’ebbrezza speciale. Mi dava troppa frenesia e ho iniziato a fare furti, rapine in gioiellerie, in appartamenti, rubavo da qualsiasi parte e spacciavo».

 

«Ho provato l’eroina. Ho iniziato a pipparla, mi è piaciuta perché è lo sballo più bello del mondo, ho iniziato a sniffare e infine, a bucarmi per un mese e mezzo. Poi ho avuto un overdose e forse questa cosa mi ha aperto gli occhi su come mi stavo rovinando la vita», aggiunge.

 

Da un mese Angelo è in terapia, assume il metadone. Ti manca la droga? «Mi manca più la mia ragazza. L’eroina caccia l’anima, elimina le sensazioni e tutti i sentimenti che la vita ci dà».

 

Dominella Trunfio

Giornalista
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