Processo Acheruntia, Trematerra e Maiorano si avvalgono della facoltà di non rispondere

Acquisito un verbale dello storico pentito cosentino Franco Pino. Dalla prossima udienza inizierà l'escussione dei testimoni della difesa
di Salvatore Bruno
9 maggio 2017
21:18

L’ex assessore regionale all’agricoltura Michele Trematerra e l’ex sindaco di Acri Luigi Maiorano si sono avvalsi della facoltà di non rispondere davanti al collegio del Tribunale di Cosenza, presieduto da Enrico Di Dedda, nell’ambito del processo “Acheruntia”. Sono alla sbarra, in questo primo filone del procedimento, scaturito da una operazione condotta dalla Dda di Catanzaro nel luglio del 2015, Angelo Gencarelli, ex consigliere comunale di Acri, Giuseppe Perri, ritenuto il punto di riferimento delle cosche nel territorio acrese, e Giampaolo Ferraro.

 


In aula, in qualità di testimone, doveva essere ascoltato anche lo storico pentito cosentino Franco Pino ma il collegio giudicante, d’intesa con il pm Pierpaolo Bruni, invece di raccogliere una nuova deposizione ha acquisito agli atti un verbale risalente al 1995 da cui risulterebbe che l’ex boss di Cosenza parlò di un certo “Angiuluzzu di Acri” indicandolo come organico alla ‘ndrangheta cosentina.

 

I legali di Gencarelli, Antonio Quintieri e Matteo Cristiano, hanno chiesto la revoca dei domiciliari per il loro assistito. Il giudice deciderà il prossimo 13 giugno, data nella quale è stata fissata l’audizione dei testimoni della difesa.

 

Salvatore Bruno

Giornalista
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