Operazione “Accoglienza”, sequestrati i mezzi utilizzati per il trasporto dei migranti

L’attività rientra nell’indagine scattata lo scorso 5 maggio a Camigliatello che ha portato all’esecuzione di 14 ordinanze per i reati di intermediazione illecita, sfruttamento del lavoro, truffa e abuso d'ufficio
di Redazione
9 settembre 2017
12:06

I Carabinieri della Stazione di Camigliatello Silano, dipendente dalla Compagnia di Cosenza, nel prosieguo dell’attività d’indagine convenzionalmente denominata “Accoglienza” che il 5 maggio portò all’esecuzione di 14 ordinanze di misura cautelare per il reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, abuso d’ufficio e tentata truffa ai danni dello Stato, nella mattinata odierna hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo di quattro autoveicoli utilizzati dagli indagati per il reclutamento e il trasporto degli immigrati dai Centri di Accoglienza Straordinari alle Aziende agricole.

L’attività d’indagine nella quale si inseriscono i sequestri, iniziate nel mese di settembre dello scorso anno sotto la direzione della Procura della Repubblica di Cosenza, permisero di accertare che circa 30 rifugiati, principalmente senegalesi, nigeriani e somali, venivano prelevati da due Centri di Accoglienza Straordinaria di Camigliatello Silano (CS) e portati a lavorare in campi di patate e fragole dell’altopiano della Sila cosentina o impiegati come pastori per badare agli animali da pascolo.


Migranti impiegati in nero come braccianti e pastori

In particolare, il Presidente e due responsabili della gestione di un Centro di Accoglienza Straordinaria risultarono responsabili di aver illecitamente reclutato i rifugiati a loro affidati per poi impiegarli in nero come braccianti e pastori in numerose aziende agricole del luogo, in concorso con i titolari di quest’ultime nonché della manipolazione dei fogli di presenza dei rifugiati, che venivano dati come presenti nel tentativo di ottenere i finanziamenti previsti dalla legge a sostegno della struttura di accoglienza. Il gip, valutati gli ulteriori elementi collazionati dai Carabinieri di Cosenza, ha quindi emesso il decreto di sequestro preventivo ai fini della confisca dei mezzi che servirono o furono destinati a commettere i reati contestati. I militari, terminate le operazioni di sequestro, hanno affidato le autovetture in custodia giudiziale agli stessi proprietari.

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