Omicidio Ronzello, ucciso perché voleva uscire dagli ambienti criminali

Qualche giorno prima dell’omicidio il 25enne avrebbe anche chiesto ai fratelli, oggi arrestati, il pagamento di un debito di circa 40mila euro da loro contratto
di Redazione
16 giugno 2017
12:52
La conferenza stampa a Locri (foto di Ilario Balì)
La conferenza stampa a Locri (foto di Ilario Balì)

Nelle prime ore della mattinata odierna, a Monasterace e Reggio di Calabria, i Carabinieri della Compagnia di Roccella Jonica hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip presso il Tribunale di Locri, su richiesta di quella Procura della Repubblica, traendo in arresto i fratelli Remo, di 31 anni e Maurizio Sorgiovanni di 28 anni, entrambi di Monasterace, ritenuti gravemente indiziati per l’omicidio perpetrato in concorso del giovane Angelo Ronzello, avvenuto a Monasterace nella notte del 1 aprile 2010.

 


Come si ricorderà, il giovane venne barbaramente ucciso da diversi colpi di fucile semiautomatico caricato a pallettoni mentre usciva dal condominio dove aveva trascorso la serata a casa della sorella degli odierni arrestati, in compagnia della stessa, di suo marito e di altri due amici.


Accertato che il giovane quella sera cadde in un vero e proprio “agguato”, studiato e preparato dai suoi aguzzini, i quali conoscevano con certezza gli spostamenti che la vittima avrebbe fatto.


Le indagini. I militari hanno setacciato e analizzato ogni elemento derivante dalle dichiarazioni dei familiari della vittima e di chi lo frequentava, dall’analisi dei tabulati telefonici, dai rilievi tecnico-scientifici e relativi esiti di laboratorio, dalle intercettazioni telefoniche ed ambientali, dai servizi di controllo e pedinamento, dimostrando la premeditazione dell’omicidio e la collocazione degli odierni indagati sulla scena del delitto nell’ora in cui lo stesso fu consumato, oltre alla ricostruzione delle azioni fatte subito dopo l’omicidio dai due fratelli al fine di eludere le indagini ed allontanare da sé i sospetti.


Dimostrato che i due indagati avevano noleggiato un’autovettura proprio il giorno dell’omicidio. Questa, subito sequestrata, è stata successivamente sottoposta alle indagini scientifiche che dimostrarono la presenza di numerosissime particelle di esplosioni di colpi d’arma da fuoco rinvenuti sulla scena del crimine.


Il movente. Fatta piena luce anche sul movente dell’omicidio del giovane: da un lato la decisione della giovane vittima di allontanarsi dagli ambienti delinquenziali, dopo la notifica nei suoi confronti, nel mese di gennaio 2010, della misura di prevenzione dell’Avviso Orale, provvedimento che lo aveva profondamente indotto a cambiare condotta e stile di vita; dall’altro il dato emerso dalle indagini, ovvero che, qualche giorno prima dell’omicidio, Ronzello avrebbe “osato” chiedere ai fratelli Sorgiovanni di “onorare” un debito di circa 40.000 euro da loro contratto nel tempo con la vittima, relativo a forniture di merci (mangimi e farinacei). Tale richiesta, in aggiunta alla volontà di affrancarsi dagli ambienti delinquenziali, ha ingenerato nei fratelli la decisione di ammazzarlo.

 

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