Fatta luce sul delitto Mezzatesta, la ricostruzione degli inquirenti

Cruciale l'acquisizione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza che hanno permesso di ricostruire i movimenti del giovane. Gratteri: «Quell'omicidio compiuto in pieno centro sembrava una sfida alle forze dell'ordine e alla procura»
di Luana  Costa
31 luglio 2017
13:19
La conferenza stampa a Catanzaro
La conferenza stampa a Catanzaro

È salito in sella alla moto munita di targa rubata e si è diretto verso Catanzaro dove di lì a poco avrebbe sparato quattro colpi di pistola dritti in testa a Gregorio Mezzatesta, 53enne dipendente delle Ferrovie della Calabria freddato lo scorso 24 giugno all'interno della sua automobile. Marco Gallo, 32enne di Lamezia Terme incensurato e residente a Falerna, è stato arrestato questa mattina dal nucleo investigativo e dal Ros dei carabinieri di Catanzaro accusato dell'omicidio di Gregorio Mezzatesta e per porto d'armi abusivo.


Si tratta di un insospettabile, ha chiarito in conferenza stampa questa mattina il procuratore capo della direzione distrettuale antimafia Nicola Gratteri. Il giovane risulta infatti incensurato e titolare di un porto d'armi. Il giovane che ha agito da solo la mattina del 24 giugno frequentava il poligono di tiro e questo giustificherebbe i quattro colpi messi a segno dalla moto e che attinto la vittima al capo.



Le investigazioni non hanno potuto contare su le dichiarazioni rese da collaboratori di giustizia ma si è basata esclusivamente all'acquisizione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza che hanno registrato il passaggio del 32enne la mattina dell'omicidio a partire da Lamezia fino alla centralissima via Milano a Catanzaro dove ha esploso i quattro colpi contro la sua vittima. Marco Gallo ha scelto però un percorso alternativo transitando per i comuni della presila catanzarese e quindi da Tiriolo, Marcellinara, Settingiano, San Pietro Apostolo. L'obiettivo era infatti quello di evitare strade trafficate ma ciò non ha impedito agli uomini dell'arma di acquisire le immagini dei sistemi di videosorveglianza anche privata seguendo le tracce di una moto con in sella un uomo vestito di nero.


Le investigazioni hanno preso avvio infatti a partire dai pochi elementi forniti dai testimoni sul luogo del delitto e dalla circostanza del mancato ritrovamento della moto usata per compiere l'efferato delitto.


«Quell'omicidio compiuto in pieno centro a Catanzaro sembrava una sfida alle forze dell'ordine e alla procura» ha dichiarato Nicola Gratteri. Da qui l'esigenza di rintracciarne immediatamente l'autore.


«Il comando provinciale è stato abilissimo a ricostruire il percorso stradale del killer». Non hanno però voluto sbilanciarsi a tratteggiare il contesto criminale all'interno del quale è maturato l'omicidio gli inquirenti. Il procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri ha infatti chiarito che sono in corso perquisizioni utili alla contestualizzazione dell'omicidio.

 

Luana Costa

Giornalista
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