NEMEA | Convalidati i fermi e disposto il carcere per cinque indagati (VIDEO)

A pronunciarsi il gip del tribunale di Vibo nell’ambito dell’operazione antimafia contro il clan Soriano di Filandari. Torna in libertà Caterina Soriano ma solo in virtù delle condizioni di salute
di G. B.
11 marzo 2018
09:30

Convalidati dal gip del Tribunale di Vibo Valentia, Graziamaria Monaco, cinque fermi su sei emessi dal pm della Dda di Catanzaro, Annamaria Frustaci, dal procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri e dal procuratore capo, Nicola Gratteri, nell’ambito dell’operazione antimafia denominata “Nemea” contro il clan Soriano di Filandari. In particolare, il giudice ha convalidato il fermo di: Leone Soriano, 52 anni, di Pizzinni di Filandari,Graziella Silipigni, 47 anni, di Pizzinni di Filandari, cognata di Leone Soriano; Giacomo Cichello, 31 anni, di Filandari; Luca Ciconte, 26 anni, di Sorianello, di fatto domiciliato a Pizzinni di Filandari (marito di Caterina Soriano, figlia della Silipigni); Francesco Parrotta, 35 anni, di Filandari. Nei confronti di tali indagati, il gip, dopo il fermo ha contestualmente applicato la misura della custodia cautelare in carcere per i reati provvisoriamente ascrittigli.

 


Non convalidato, invece, il fermo di Caterina Soriano, 28 anni, figlia di Graziella Silipigni. Nei suoi confronti il gip ha ritenuto “gravi” gli indizi di colpevolezza in ordine al reato di detenzione ai fini di spaccio di marijuana, eroina e cocaina. Tuttavia non ricorrono le esigenze cautelari per via delle specifiche condizioni di salute della donna, che si trova in stato di gravidanza, ed anche in virtù del fatto che gli altri concorrenti nei reati si trovano in carcere. Dopo la convalida dei fermi e le misure cautelari, il gip Graziamaria Monaco ha infine dichiarato la propria incompatibilità funzionale e territoriale (trattandosi di reati aggravati dalle modalità e dalle finalità mafiose), disponendo la conseguente trasmissione degli atti al pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro affinchè inoltri al competente gip distrettuale una nuova richiesta di misure cautelari.

 

Giornalista
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