Lamezia, tre atti intimidatori in pochi giorni. Città della Piana sotto assedio

Tace per pochi mesi la ‘ndrangheta ma poi, puntuale, ricompare e marca il territorio. Succede così che in poco meno di quattro giorni ci siano stati ben tre atti intimidatori
di Tiziana Bagnato
12 gennaio 2017
12:34

Tre atti intimidatori in meno di tre giorni a Lamezia Terme. L’ultimo in ordine di tempo è stato quello ai danni di una concessionaria d’auto. Due autovetture esposte nel piazzale della rivendita “Auto Aiello” sono state date alle fiamme. Una di questa è stata completamente distrutta, mentre una ha subito solo dei danni. Ad indagare la Polizia di Stato guidata da Antonio Borelli. Il figlio della proprietaria della concessionaria plurimarche è il marito di Rosa Giampà, sorella del boss ora collaboratore di giustizia Giuseppe, e figlia di Francesco, conosciuto come “’il professore” e storico capo bastone dell’omonimo clan. La donna nel 2012 era stata arrestata nell’ambito dell’operazione Medusa.

 


Le indagini, condotte dalla Polizia, si stanno concentrando sui filmati di video sorveglianza ma non trascurano i rapporti di parentela del gestore.

Pochi giorni fa, nella serata di lunedì, invece, è stato dato alle fiamme nell’ex comune di Sambiase il portone dello studio di una giovane legale. Una macchina parcheggiata poco distante dallo stabile ha preso fuoco. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco per domare le fiamme e sul gesto stanno indagando gli agenti del Commissariato di Polizia di Lamezia Terme. L’avvocato si occupa prevalentemente di cause civili.

 

Intimidazioni a Lamezia, spari contro un “Compro oro” e incendiato portone avvocato

Nella notte ad essere preso di mira è stato un negozio di Compro Oro. Ben dieci i colpi di pistola esplosi contro l’esercizio commerciale gestito da un catanzarese.

 

Tiziana Bagnato

Giornalista
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