‘Ndrangheta, confisca beni a eredi del boss di Sibari Cirillo

I beni ereditati, secondo le indagini delle fiamme gialle, erano stati acquisiti con risorse di provenienza illecita. Sigilli su terreni, locali commerciali e una società
di Redazione
8 giugno 2017
13:57

Confisca definitiva di beni immobili e societari per il valore di cinque milioni di euro agli eredi del boss della 'ndrangheta Giuseppe Cirillo, originario del Salernitano, deceduto nel 2007 e creatore dell'organizzazione criminale "locale di Sibari", attiva in Calabria.

 


I beni ereditati erano stati acquisiti con risorse di provenienza illecita. E' quanto accertato dal Nucleo di Polizia Tributaria - Gico del capoluogo salernitano che ha fatto scattare l'ordinanza, emessa dalla Sezione Misure di Prevenzione della Corte di Appello di Salerno. Appartenente alla "Nuova Camorra Organizzata" di Raffaele Cutolo, Giuseppe Cirillo, condannato in via definitiva per associazione di tipo mafioso nel 2005, aveva accresciuto il suo curriculum criminale in Calabria per poi essere sottoposto a sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per tre anni a Serra dei Conti, vicino ad Ancona continuando a seguire le vicissitudini della propria organizzazione malavitosa.

 

Sono dieci in tutto, tra eredi del boss della 'ndrangheta deceduto dieci anni fa Giuseppe Cirillo e terzi interessati, le persone toccate dalla confisca eseguita dal Nucleo di Polizia Tributaria e Gico della Guardia di Finanza. Gli immobili confiscati, tutti ricadenti nel territorio di Mercato San Severino, nel Salernitano, sono sei, di cui tre appartamenti, due locali commerciali e un terreno. Oggetto di confisca, inoltre, una societa' gia' sottoposta ad amministrazione giudiziaria dal 2014, che si occupava, tra le altre attività, anche della distribuzione di caffè e della gestione di un centro estetico. (AGI)

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