‘Ndrangheta: bomba contro il clan dei Piscopisani, condannato boss Mancuso

Pantaleone Mancuso Scarpuni ritenuto responsabile in via definitiva dalla Cassazione per la cessione di un potente ordigno esplosivo da usare nello scontro fra le cosche
di G. B.
18 novembre 2017
11:17

La Cassazione ha reso definitiva la condanna a 5 anni e 4 mesi di reclusione per il boss Pantaleone Mancuso, detto “Scarpuni”, 56 anni, di Nicotera Marina, ritenuto responsabile di aver procurato e ceduto a Rinaldo Loielo e Filippo Pagano (entrambi di Gerocarne) un potente ordigno esplosivo di due chili e mezzo che doveva servire per far saltare in aria Raffaele Moscato, elemento di spicco del clan dei Piscopisani prima di passare fra i collaboratori di giustizia. La bomba era attivabile a distanza con un sistema di innesco, composto da un ricevitore radiocomandato al quale era collegato un detonatore elettrico.

 


I fatti costati a Mancuso la condanna sono stati accertati attraverso un'attività di intercettazione ambientale, svolta all'interno del Bar Tony di Nicotera Marina.

 

Il potente ordigno esplosivo è stato ritrovato dalla polizia il 23 febbraio 2013 nell’auto con a bordo Loielo e Pagano, fermati in località “Serricella” del comune di Rosarno. Erano stati gli stessi due giovani di Gerocarne, alla richiesta dei documenti, ad avvertire i poliziotti del Commissariato di Gioia Tauro che nel bagagliaio avrebbero trovato una bomba, disinnescata poi dagli artificieri arrivati da Reggio Calabria.  

 

Riconosciuta per Mancuso anche l’aggravante delle finalità mafiose.

 

g.b.

Giornalista
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