Tangenti ai clan per lavori sull’A3, coinvolto imprenditore vibonese

Antonio Chindamo è stato condannato per estorsione in concorso, aggravata dal metodo mafioso
di Redazione
21 ottobre 2017
11:06

E’ stato arrestato dai carabinieri della Stazione di Francica, in ottemperanza ad un provvedimento di carcerazione emesso dalla Procura di Catanzaro-Ufficio Esecuzioni Penali, Antonino Chindamo, 42 anni, residente a Francica, noto alle forze dell’ordine.

Coinvolto nell’inchiesta “Autostrada”

Il provvedimento scaturisce dall’inammissibilità del ricorso presentato dallo stesso in Cassazione. L’imprenditore Antonino Chindamo - coinvolto nell’inchiesta antimafia denominata “Autostrada - dovrà scontare la pena di 4 anni e 8 mesi di reclusione in quanto condannato per estorsione in concorso, aggravata dal metodo mafioso, per fatti commessi nel settembre 2011.  L’arrestato è stato tradotto nel carcere di Vibo Valentia.


I riferimenti al clan Mancuso

L’inchiesta, condotta dai Carabinieri del Ros di Catanzaro e scattata con gli arresti il 26 febbraio 2009, avrebbe portato alla luce la richiesta di una tangente da un miliardo di lire che il clan Mancuso avrebbe avanzato alle imprese appaltatrici dei lavori sull’A3 per 120 miliardi di lire complessivi. Al fine di ottenere la tangente da un miliardo, la cosca Mancuso avrebbe imposto alle imprese appaltatrici la sovra-fatturazione dei lavori e l’affidamento di subappalti, mediante il “nolo a freddo”, a ditte ritenute vicine al clan.

 

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