Gli animali del mostro di Gizzeria non saranno uccisi ma utilizzati nella pet therapy

Lo comunica il Movimento animalista: «Accolta la richiesta di sospensione dell’ordinanza che prevedeva l’abbattimento degli ovini e dei caprini ospitati nel casolare»
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di Redazione
5 dicembre 2017
14:21

«Non saranno abbattuti gli animali del “mostro” di Gizzeria». Lo rende noto una comunicazione del Movimento animalista di Catanzaro che, nel ringraziare il sindaco della città, ha spiegato che è stata accolta la richiesta di sospensione dell’ordinanza che prevedeva l’abbattimento degli ovini e dei caprini rinvenuti nei pressi dell’abitazione dell’uomo accusato di aver segregato e sottoposto a violenze lunghe un decennio la giovane compagna straniera e i due figli.

«Nel casolare, Aloisio Giordano teneva con sé anche 5 cani adulti e 4 cuccioli, ovini , caprini e galline. Il Movimento animalista toccato dal caso – precisa il messaggio - si è attivato,  affinchè avessero una giusta ed adeguata sistemazione anche gli animali. In particolare, grazie anche alla sensibilità e alla professionalità del sindaco Pietro Raso e dei Carabinieri di Gizzeria, coordinati dal maresciallo Gianluca Troiano, non saranno abbattuti ma monitorati dal punto di vista sanitario dalla Asp di Catanzaro ed eventualmente affidati come animali di affezione o per il loro utilizzo nella pet therapy».


«Il Movimento - ricorda la responsabile di Catanzaro, Cristina Valeri - è per il rispetto della vita in tutte le sue forme e considera tutti gli animali come esseri senzienti. Non aver abbattuto gli ovini e caprini, probabilmente anch’essi oggetto di maltrattamenti e crudeltà rappresenta un passo in avanti nella nostra cultura che ogni giorno di più riconosce come obiettivo la tutela dei soggetti più deboli e in particolare di coloro che non hanno neppure la voce. Siamo qui per dare loro una speranza di vita».

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