“Mamma Santissima”, il Riesame ha deciso: restano in carcere Caridi, Romeo, De Stefano e Sarra

Per l'ex sottosegretario alla Regione escluso il comma due, ossia l'aver svolto un ruolo di promotore dell'associazione criminale
di Consolato Minniti
16 agosto 2016
19:15

Rimangono in carcere gli indagati del procedimento "Mamma Santissima". Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Reggio Calabria che ha rigettato i ricorsi del senatore Antonio Caridi, degli avvocati Paolo Romeo e Giorgio De Stefano e dell'ex sottosegretario alla Regione, Alberto Sarra. Solo nei suoi confronti, i giudici del Riesame hanno provveduto a riqualificare l'accusa, escludendo il secondo comma dell'articolo 416 bis, ossia il ruolo di promotore dell'associazione per delinquere.


Inizia a delinearsi, dunque, un primo quadro composito dell'inchiesta che ha svelato nomi e cognomi della cupola massonico-mafiosa dei cosiddetti "invisibili", che, secondo la ricostruzione della Dda di Reggio Calabria, ha governato le sorti della città negli ultimi decenni.



Un'inchiesta destinata a riscrivere la storia recente di Reggio ed a svelare cointeressenze prima nemmeno immaginabili. Un lavoro certosino quello portato avanti dal sostituto procuratore Giuseppe Lombardo che ha avuto anche un primo riscontro nelle dichiarazioni dell'ex sottosegretario alla Regione Alberto Sarra, il quale ha parlato a lungo con i magistrati della Dda reggina, coinvolgendo anche altri importanti soggetti politici e confermando il ruolo fondamentale svolto da Paolo Romeo. Sarra ha fatto intendere come Romeo sia il vero "dominus" di questo sistema criminale in grado di costruire carriere politiche da zero, per poter poi piegare i soggetti "beneficiari" ai desideri di potere della cerchia degli invisibili. Sarra, fra l'altro, si è chiamato fuori dalla cupola. È tuttavia doveroso ribadire che gli avvocati dello stesso Sarra, a seguito delle prime dichiarazioni, apparse su Gazzetta del Sud, hanno provveduto ad inviare una nota nella quale smentivano che il contenuto delle dichiarazioni fosse quello riportato sul noto quotidiano, non essendo stato ancora trascritto l'interrogatorio del loro assistito.


Adesso, per i quattro indagati bisognerà attendere l'esito del ricorso per Cassazione che certamente sarà fatto. In quella sede, ovviamente, si avrà un ulteriore importante tassello per l'inchiesta del pm Lombardo che ha letteralmente sconquassato gli equilibri della città di Reggio Calabria.

 

Consolato Minniti

Giornalista
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