Insulti sessisti a una parlamentare: «Intervengano le Autorità competenti»

È la denuncia del movimento politico “What women want”: «Nessun diritto di cronaca né espressione del libero pensiero può giustificare l'uso di tale linguaggio oltraggioso e codardo»
15 marzo 2017
19:30

«L'ultimo ed ennesimo episodio in cui una parlamentare della repubblica viene definita "troia", è solo la tappa finale di un susseguirsi di articoli offensivi, allusivi e sessisti sulle donne impegnate in politica. Rappresenta il culmine della volgarità del pensiero maschilista.
Non vogliamo più solo esprimere solidarietà,sono altri gli argomenti che intendiamo esprimere in questo momento».


È quanto si legge in una nota diffusa dal movimento “What women want”.



«Questa violenza verbale, ad opera di una persona che si fregia del titolo di giornalista e pretende di dirigere un giornale on line di livello locale, ha superato ogni segno.


Auspichiamo un celere intervento delle Autorità competenti (magistratura e ordine dei giornalisti compresi), presso le quali ci costituiremo a sostegno delle parti offese.


Nessun diritto di cronaca né espressione del libero pensiero può giustificare l'uso di tale linguaggio oltraggioso e codardo. I termini sessisti cui il giornalista si è lasciato andare in questo come in numerosi altri casi, che, casualmente, hanno sempre riguardato donne impegnate in prima persona nella società e nella politica- conclude la nota - meritano ormai una mobilitazione "di genere", con iniziative e manifestazioni già in programma e che non termineranno sino a quando non saranno visibili i segni concreti di una autentica inversione di tendenza».

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