Inchiesta Robin Hood, chiuse le indagini. 18 indagati

Documentate una serie di manovre ritenute illecite intorno alla gestione dei fondi della Comunità europea diretti al sostegno economico di nuclei familiari in difficoltà
di Giuseppe Baglivo
22 agosto 2017
10:03
Nazzareno Salerno
Nazzareno Salerno

Chiuse le indagini per 18 indagati coinvolti nell’operazione “Robin hood” scattata il 2 febbraio scorso per far luce sull’appropriazione dei fondi destinati al Credito sociale.

 


Gli indagati

In tutto sono 18 persone fisiche e due giuridiche. In quest’ultimo caso si tratta della società “Cooperfin” spa sita a Belmone Calabro e della società M&M Management srl con sede a Belmonte. Gli indagati sono: Nazzareno Salerno, 52 anni, di Serra San Bruno (rieletto alle ultime regionali del novembre 2014 con Forza Italia ottenendo 9.163 preferenze); Gianfranco Ferrante, 53 anni, di Vibo Valentia, che i magistrati definiscono come il "gestore di fatto del Cin cin bar di Vibo Valentia di cui è gestore unico la moglie"; Vincenzo Spasari, 56 anni, di Nicotera, impiegato di Equitalia a Vibo Valentia; Pasqualino Ruberto, 46 anni, di Lamezia Terme, ex presidente di Calabria Etica, società in house della Regione Calabria (già consigliere comunale di Lamezia Terme); Vincenzo Caserta, 60 anni, originario di San Costantino Calabro (Vv), residente a Catanzaro; Ortensio Marano, 43 anni, di Belmonte Calabro (Cs), ex amministratore delegato della Cooperfin spa; Giuseppe Avolio Castelli, 60 anni, di Roma; Bruno Dellamotta, 69 anni, nativo di Genova residente a Firenze; Claudio Isola, 38 anni, di Vibo Valentia, già componente della Struttura speciale dell'assessorato al Lavoro della Regione Calabria; Damiano Zinnato, 50 anni, di Nicotera, cognato del boss della ‘ndrangheta di Limbadi Luigi Mancuso; Saverio Spasari, 28 anni, di Nicotera, figlio di Vincenzo; Michele Parise, 44 anni, di Castrolibero; Patrizia Nicolazzo, 43 anni, di Lamezia Terme; Francesco Masciari, 52 anni, di Catanzaro; Marco Limoncelli, 42 anni, di Cosenza; Maria Francesca Cosco, 47 anni, di Catanzaro; Antonio Cusimano, 57 anni, di Catanzaro (componente del Comitato di gestione del Credito sociale); Valerio Grillo, 65 anni, avvocato di Vibo Valentia (componente del Comitato di gestione del Credito sociale).

 

Le accuse per gli indagati

Le indagini hanno documentato una serie di manovre ritenute illecite intorno alla gestione dei fondi della Comunità europea diretti al sostegno economico di nuclei familiari in difficoltà. In particolare, l’attività della Guardia di Finanza di Vibo Valentia e del Ros di Catanzaro ha accertato l’esistenza di un presunto “comitato d’affari” che avrebbe distratto i finanziamenti comunitari vincolati al progetto regionale “Credito sociale”, indirizzandoli su conti correnti di società private, anche all’estero.

 

Nazzareno Salerno avrebbe favorito le nomine dei componenti del Comitato di gestione del Credito sociale “esclusivamente per motivi personali e privati, in particolare con Cusimano per via di rapporti di amicizia, con Valerio Grillo dell’appoggio elettorale”. Con tale condotta avrebbe procurato ai nominati un ingiusto profitto partrimoniale, pari alle somme incamerate in forza dei contratti professionali stipulati con danno ingiusto di rilevante gravità per la Regione Calabria stimato in oltre 237 mila euro.

 

Tutti gli indagati avranno ora venti giorni di tempo per chiedere al pm di essere interrogati o presentare eventuali memorie difensive attraverso i difensori. Nel collegio di difesa degli indagati figurano gli avvocati: Giancarlo Pittelli, Francesco Iacopino, Carlo Arnulfo, Giuseppe Viola, Nunzio Raimondi, Emanuele Luppi, Francesco Sabatino, Anselmo Torchia, Angelo Spasari, Giovanni Marafioti, Pasquale Barbieri, Giovanni Merante, Francesco Gambardella, Pasquale Naccarato, Mario Murone, Vincenzo Gennaro, Domenico Naccari, Nicola D'Agostino.

Giornalista
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