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L’acqua servita per spegnere le fiamme gocciola ancora, quasi a voler scandire lo scorrere di un tempo che in via Palmi ha portato soltanto degrado ed incuria. Fino alla notte scorsa, quando dei balordi hanno deciso di appiccare un incendio e mandare in fumo anche la struttura portante di quella che doveva essere l’emeroteca comunale di Reggio Calabria.
Doveva, poiché anni di assoluto abbandono l’hanno portata a diventare luogo di bivacco e chissà cos’altro, al centro di un complesso residenziale ed a pochi passi da una delle zone più commerciali della città.
Una ferita aperta che l’amministrazione comunale guidata da Giuseppe Falcomatà ha provato a rimarginare definitivamente nei giorni scorsi assegnandola all'associazione italiana persone down per farne un centro didattico con laboratori artistici e teatrali e così migliorare l'apprendimento dei ragazzi e sostenere le loro famiglie.
Sarà stato forse un caso, ma proprio dopo la diffusione della notizia di tale assegnazione, qualcuno ha pensato che no, quel luogo non sarebbe dovuto rinascere, ma morire definitivamente.
L’incendio ha provocato danni consistenti, ma la struttura sembra poter essere ancora recuperata. E gli autori? Chi sono? Difficile che le finestre dei casermoni che circondano l’emeroteca fossero tutte chiuse e nessuno abbia visto nulla. Ma saranno le indagini a dire se ci sarà l’auspicabile collaborazione. Certo è che l’odore denso del fumo che si avverte ancora varcando la soglia della struttura rimanda ad un senso di sconfitta collettiva. L’interrogativo è uno soltanto: chi ha infastidito la paventata rinascita dell’ex emeroteca?