Incinta di un prete e costretta ad abortire: mons. Nunnari contesta la ricostruzione de “Le Iene”

La troupe aggredita e minacciata dai familiari del sacerdote di San Vincenzo la Costa. L'arcivescovo emerito si difende e annuncia querela alla trasmissione
di M. S.
15 febbraio 2018
15:35

«Mi stavo suicidando senza mangiare, senza dormire e senza bere». È la storia, raccontata dalla trasmissione televisiva “Le Iene”, di Francesca, che appena 18enne conosce Don Giuseppe, prete della parrocchia della comunità, che in poco tempo da guida spirituale diventa qualcosa per lei di diverso: «Vivevo un amore bello».


Ma – racconta ancora Francesca intervistata dalla giornalista Valeria Castellano «l'incubo è successo da subito». La giovane donna si accorge di aspettare un bambino dopo pochi mesi. Da qui le cose cambiano radicalmente. «Cambiarono i toni e gli atteggiamenti» del prete: «Venni lasciata sola come una pezza buttata via in un angolo».



La ragazza racconta ancora di essere stata spinta a parlare con l’allora arcivescovo di Cosenza che le disse «che per la nostra chiesa era un duro colpo e che cose del genere non dovevano uscire fuori. Se avessi tenuto mio figlio dovevo partire o abortire e continuare la vita così com'era». Francesca decide così di abortire: «È stato l'inferno, il mio mondo lì è cambiato».

 

Valeria Castellano ha quindi deciso di rivolgere domande in merito alla vicenda all'allora arcivescovo Salvatore Nunnari, che all'epoca era titolare dell'arcidiocesi di Cosenza: «Nessuno l'ha cacciata dalla chiesa. Nella vita ci sono degli errori e si pagano. Lui ha chiesto il perdono, si è confessato. Adesso ha ripreso a fare il prete. Sono passati anni...». E alla troupe del noto programma non va meglio quando cercano di parlare con Don Giuseppe: «Io non mai detto di abortire. Non ho abbandonato nessuno. Non c'è niente da dire. Vi hanno raccontato cose false».

L'aggressione

Appena fuori la troupe si trova davanti tutta la famiglia del sacerdote. Il clima si fa teso, iniziano le minacce, gli insulti e infine l’aggressione sedata solo dall’intervento successivo delle forze dell’ordine. Valeria Castellano e la sua operatrice costrette a ricorrere alle cure dei sanitari: «Io non so con quale forza, ma io e la mia collega, Giulia Mascaro, siamo riuscite a proteggere l’attrezzatura. Non senza contusioni. Giulia si ritrova un labbro rotto, a seguito di un pugno in faccia da un omone tanto grosso quanto cafone, e la mano sanguinante. Io mi ritrovo le mani nere e livide, oltre a diverse contusioni alla testa e alla schiena. Intorno a noi c’erano circa 20 spettatori, passivi di fronte alle nostre suppliche quando da terra chiedevamo di smetterla».

 

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Il messaggio dell'arcivescovo Nolè

«Esprimo la personale tristezza e il dolore della Chiesa cosentino-bisignanense e chiede scusa per lo scandalo e il dolore arrecato alle vittime della vicenda, prima fra tutti la ragazza interessata, ma anche a quanti sono stati offesi e scossi dalla trasmissione che ha coinvolto una comunità parrocchiale, i sacerdoti e anche un Vescovo che è stato duramente vilipeso da un membro del nostro presbiterio». È quanto dichiarato dall’arcivescovo di Cosenza-Bisignano, monsignor Francesco Nolè: «Vescovo e Presbiterio si stringono attorno al Pastore emerito per esprimergli affetto e sincera fraternità. Come Vescovo resto disponibile ad incontrare la ragazza in questione se e quando lei vorrà, per un dialogo fraterno. Chiedo perdono a quanti, soprattutto ai semplici, che a causa della contro testimonianza degli uomini di Chiesa, vivono sofferenze e subiscono scandali. Invito i cristiani dell’Arcidiocesi, soprattutto in questo tempo di Quaresima, ad intensificare la preghiera per la nostra Chiesa bella, santa e peccatrice, sempre bisognosa di conversione e di purificazione. La Diocesi, per quanto di competenza, è già impegnata a fare chiarezza sulla vicenda e prenderà seri e opportuni provvedimenti canonici nei confronti di quanti hanno dato pubblico scandalo».

L'arcivescovo emerito si difende e annuncia querela a “Le Iene”

«Non ho mai assecondato o discusso pratiche abortive» dice l'arcivescovo emerito di Cosenza, monsignor Salvatore Nunnari, in una nota del suo legale Enzo Paolini, annunciando di aver dato mandato di querelare per diffamazione, «con ampia facoltà di prova», i responsabili de Le Iene e gli autori del servizio trasmesso nella puntata di ieri, su Italia 1, sulla vicenda raccontata da Francesca.
Il servizio, nel quale le inviate de Le Iene parlano anche con mons. Nunnari, contiene, secondo il legale dell'arcivescovo emerito «prospettazioni ed affermazioni che, per quanto riguarda mons. Nunnari, non sono vere e appaiono gravemente lesive della figura dell'arcivescovo emerito di Cosenza. Nessun ruolo attivo ha svolto mons. Nunnari nella vicenda in oggetto. Men che meno ha assecondato o discusso di pratiche abortive nelle circostanze oggetto del servizio. Altri elementi del servizio diffamatorio - conclude la nota del legale - saranno portati da mons. Nunnari all'attenzione di diversi organismi competenti per le valutazioni e le determinazioni del caso».

Giornalista
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