Gratteri: «Legalizzare le droghe leggere non indebolirebbe le mafie»

Il procuratore di Catanzaro intervenuto al congresso dell'Associazione nazionale magistrati: «Anche il traffico di cannabis si può e si deve contrastare con un impegno serio»
di Redazione
22 ottobre 2017
14:02
Nicola Gratteri
Nicola Gratteri

«Non è vero che si indebolirebbero le mafie. Solo il 6% dei tossicodipendenti è dipendente dalla marijuana e il mancato guadagno delle mafie sarebbe quindi ridicolo». Lo ha detto il capo della Procura di Catanzaro Nicola Gratteri, intervenuto al congresso dell'Associazione nazionale magistrati, parlando dell'ipotesi di legalizzazione delle droghe leggere.


«Contrastare il traffico di cannabis con un impegno serio»

«I Governi non hanno saputo contrastare mafie e narcotraffico - ha aggiunto - ma non possiamo legalizzare ciò che sappiamo fare male. Si continua erroneamente a parlare di droghe leggere e pesanti quando ormai anche quelle leggere sono geneticamente modificate, e non sono quindi leggere. Anche il traffico di cannabis si può e si deve contrastare con un impegno serio, la legalizzazione non risolverebbe il problema perché i ragazzini non hanno i soldi per comprarla in farmacia a 10-12 euro al grammo e rimarrebbero clienti del crimine organizzato che la vende a meno».

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