Eredi fittizi e false identità per incassare indennità previdenziali: cinque arresti nel cosentinoVIDEO

Sequestrati anche beni per un valore complessivo di oltre 5milioni di euro
di Redazione
26 ottobre 2015
08:13

Eseguite 11 misure coercitive personali (cinque arresti e sei obblighi di dimora) e il sequestro di beni mobili ed immobili, per un valore complessivo di oltre 5 milioni di euro: è questo il bilancio della complessa attività investigativa di polizia economica e finanziaria, denominata “Easy Allowance” e condotta, tra il maggio 2012 e l’aprile 2015, dalla Guardia di Finanza di Sibari, nel cosentino, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Castrovillari.

 


Gli eredi fittizi. Le Fiamme Gialle avrebbero accertato l’indebita percezione di indennità previdenziali ed assistenziali, erogate dall’ufficio territoriale dell’Inps di Castrovillari a favore di 456 fittizi eredi o delegati alla riscossione, di persone decedute, alle quali, prima della loro morte era stata riconosciuta l’indennità di accompagnamento.

 

Il ‘dominus del sodalizio’. L’importo complessivo della truffa ai danni dell’Istituto di previdenza è stato quantificato in circa 4,7 milioni di euro ed sarebbe stato determinato dall’operato illegittimo di un ex dipendente dell’ufficio Inps di Castrovillari, che gli inquirenti ritengono il “dominus” del sodalizio, accusato di aver lavorato “illegittimamente” 615 pratiche di pensione, su un totale di 715 lavorazioni esaminate dalla Gdf.

 

L’analisi dei documenti ha permesso di rilevare che gli arrestati avevano predisposto dei falsi verbali di visita medico collegiale, attestanti lo stato di invalidità per il riconoscimento dell’indennità in argomento; false identità anagrafiche e conseguenti falsi rapporti di parentela tra i beneficiari ed i soggetti che materialmente hanno percepito le indennità; falsi atti testamentari, con i quali i soggetti beneficiari hanno potuto documentare, falsamente, lo stato giuridico di erede universale della persone deceduta.

 

E’ stata rilevata dalle Fiamme Gialle di Sibari, inoltre, l’attivazione di 51 conti correnti bancari a nome di 46 soggetti anagraficamente inesistenti, utilizzati dal “sodalizio” per “incassare, veicolare e polverizzare gran parte dei proventi della truffa, con l’intento di rendere difficoltosa l’individuazione degli effettivi destinatari delle somme”, spiegano sempre dalla Gdf.

 

Le false identità. Quanto all’indebita percezione delle indennità Inail, l’analisi dei dati ha invece permesso di rilevare la creazione ad hoc di 24 false identità, riferite a presunti operatori marittimi.  Le indagini, pertanto, avrebbero rilevato la percezione indebita di  indennità previdenziali ed assistenziali erogate dall’Inail di Napoli, in particolare l’Ipsema (Settore marittimo), per un importo di circa 200 mila euro.

 

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