Cosenza, nigeriano assolto dall'accusa di riduzione in schiavitù

Era stato denunciato da una connazionale. La Corte d'Assise lo ha prosciolto perché il fatto non sussiste
di Salvatore Bruno
16 maggio 2017
13:01

Era accusato di riduzione in schiavitù per aver costretto una donna a prostituirsi, ma la Corte d’Assise di Cosenza lo ha assolto. E’ così finito l’incubo per un cittadino nigeriano, Omon Etuso Lemone, per il quale il pm Saverio Vertuccio, della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, aveva chiesto la condanna a cinque anni e quattro mesi di reclusione.

L’uomo, difeso dall’avvocato Vittorio Franco, era stato accusato da una giovane connazionale, ma la Corte d’Assise, presieduta da Giovanni Garofalo, ha invece deciso per il proscioglimento “perché il fatto non sussiste”.


 

Salvatore Bruno

Giornalista
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