Catanzaropoli fra favori e sesso: pm ribadisce la richiesta di rinvio a giudizio

Dinnanzi al gup si trovano 24 indagati tra politici, professionisti e il comandante dei vigili. C’è pure il consigliere regionale Domenico Tallini
di Luana  Costa
7 luglio 2017
14:56
Il Tribunale di Catanzaro
Il Tribunale di Catanzaro

Si sono concluse questa mattina dinnanzi al giudice delle udienze preliminari del Tribunale di Catanzaro, Giovanna Gioia, le discussioni dei difensori delle 24 persone indagate nell’ambito del procedimento nato dall’operazione denominata "Catanzaropoli". Peculato, truffa, abuso d’ufficio, turbata libertà degli incanti e falso sono i reati, a vario titolo, contestati dalla Procura nei confronti di ex assessori della giunta di Catanzaro (poi azzerata a seguito dell’indagine), dirigenti ed ex consiglieri comunali. Al termine delle discussioni, il pubblico ministero Graziella Viscomi ha ribadito in sede di replica la richiesta di rinvio a giudizio per tutti gli imputati e  ha riqualificato il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità, contestato all’ex assessore al Personale di Catanzaro Massimo Lo Monaco, in quello di corruzione in relazione al presunto abuso della sua posizione al fine di agevolare il rinnovo della carta d’identità, mediante trasferimento al Comune di Catanzaro, di Yara Marcella Palomina Zuniga (non imputata).


Secondo l'accusa, l’ex assessore avrebbe intercesso con con due dipendenti della polizia municipale, inducendo poi la donna a corrispondergli, o comunque promettergli indebitamente, una prestazione sessuale rivolgendole fra l’altro frasi del tipo: “Ma io un bacio da te me lo aspetto perché sto lavorando molto per te”. Il gup, dopo la replica del Pubblico ministero, ha rinviato l'udienza preliminare a settembre per consentire le repliche ai difensori e per procedere alla decisione.

 

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Tutti gli imputati in Catanzaropoli

Gli indagati sono l’ex assessore comunale al Personale, Massimo Lomonaco, 61 anni di Catanzaro, anche accusato del reato di peculato, poichè, secondo l'accusa, avrebbe usato per fini privati l'utenza telefonica intestata all'amministrazione comunale di Catanzaro; l’ex assessore comunale alla Pubblica Istruzione, Stefania Lo Giudice, 46 anni, di Catanzaro; il dipendente comunale Roberto Politi, 64 anni, di Catanzaro; il dirigente comunale, Giuseppe Cardamone, 69 anni, di Catanzaro; l’architetto Paola Rosaria Barbuto, 45 anni, di Catanzaro; il dirigente comunale, Carolina Ritrovato, 65 anni, di Stallettì; l’imprenditore Salvatore Sangiuliano, 49 anni, di Catanzaro; l’imprenditore Maurizio Rafele, 53 anni, di Catanzaro; l’ex assessore al Turismo, Rita Cavallaro, 48 anni, di Catanzaro; Giovanni Francesco Eugenio Lorenzo, 79 anni, di Catanzaro; la dipendente della polizia municipale, Anna Scutieri, 47 anni, di Catanzaro; la dipendente della polizia muncipale, Patrizia Verdeoliva, 53 anni, di Catanzaro; il responsabile del settore traffico della polizia municipale, Salvatore Tarantino, 55 anni, di Catanzaro; il comandante della polizia municipale Antonio Giuseppe Salerno, 58 anni, di Catanzaro; il consigliere comunale e regionale, Domenico Tallini, 65 anni, di Catanzaro; Carlo Nisticò, 59 anni, di Catanzaro; il medico militare  Raffaele Luigi Riso, 67 anni, di Catanzaro; il ristoratore Salvatore Megna, 66 anni, di Catanzaro; il dipendente comunale, Luciano Paparazzo, 65 anni, di Catanzaro; Pietro Folino, 63 anni, di Catanzaro; Gianmarco Plastino, 49 anni, di Catanzaro; il ristoratore Salvatore Mauro, 55 anni, di Catanzaro; Giuseppe Curcio, 49 anni, di Catanzaro ed Emilia Laureana, 46 anni, di Catanzaro.

 

Luana Costa

Giornalista
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