Catanzaro, processo Poseidone: assolto Chiaravalloti, prescritto Basile

Assoluzione pure per Antonio Caliò mentre per Bruno Barbera dell’Arpacal è scattata la prescrizione
di Redazione
19 maggio 2017
19:09
Tribunale di Catanzaro
Tribunale di Catanzaro

Non regge l’accusa per l’ex presidente della Regione Calabria, Giuseppe Chiaravalloti, assolto, unitamente all’ingegnere Antonio Caliò dal processo nato dall’operazione denominata “Poseidone”. Chiaravalloti era accusato del reato di associazione a delinquere e nei suoi confronti il pm Saverio Vertuccio aveva chiesto la condanna a 3 anni e sei mesi. Per Antonio Caliò, che rispondeva del reato di turbata libertà degli incanti, era stato lo stesso pm a chiedere l’assoluzione.

Il Tribunale di Catanzaro ha poi dichiarato il non doversi procedere nei confronti del vibonese Domenico Basile ex assessore regionale all’Ambiente, accusato dei reati di concussione e falso e per il quale il pm aveva chiesto 4 anni di carcere, e nei confronti di Bruno Barbera (già commissario dell’Arpacal, per il quale il pm aveva chiesto 2 anni e 2 mesi per il reato di concussione) . I giudici nei loro confronti hanno riqualificato il reato di concussione in abuso d’ufficio, reato già caduto in prescrizione.


L’inchiesta “Poseidone” della Procura di Catanzaro, avviata dall’ex pm Luigi De Magistris e portata a termine dall’allora procuratore di Catanzaro Giuseppe Borrelli, mirava fra le altre cose a far luce sull’affare della depurazione in Calabria. Domenico Basile era difeso dall'avvocato Domenico Colaci. Impegnati nel collegio di difesa pure gli avvocati: Armando Veneto, Francesco Gambardella, Francesco Scalzi, Aldo Aloi e Antonella Canino.

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