I fedeli continuano a difendere don Scordo

All’indomani della pubblicazione delle motivazioni con cui la Cassazione ha confermato la condanna per il sacerdote nessuno parla nell’entourage del vescovo Milito
di Agostino Pantano
15 febbraio 2017
14:25

La condanna definitiva in terzo grado di don Antonio scorso non ha prodotto fino adesso alcuna nuova determinazione della diocesi di Oppido Palmi. All’indomani della pubblicazione delle motivazioni con cui la Cassazione ha confermato la pena di un anno del sacerdote di Gioia Tauro, bocche cucite nell’entourage del vescovo Francesco Milito.

 


Caso Scarfò, è definitiva la condanna per don Antonio Scordo


Il presule, che a proposito del parroco che per i giudici avrebbe reso false testimonianze nel processo al branco che stuprò Anna Maria Scarfò, in passato aveva garantito di voler attendere l’esito finale del procedimento giudiziario per decidere l’eventuale rimozione del religioso. Non parla Don Scordo e neppure uno dei suoi tre avvocati, Antonino Napoli, che ha rimandato a domani la diffusione di un qualche commento ufficiale.

 

Cassazione: «Preti e suore non possono tacere su stupri»

 

«Devo ancora leggere le motivazioni» ha affermato il legale a LaCnews24. Per il momento, dunque, in Calabria sembra non stia attecchendo la nuova linea di fermezza voluta da Papa Francesco, per censurare ancora di più quei parroci che incorrano nei rigori della giustizia italiana.

 

Agostino Pantano

Giornalista
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