Aeroporti, duro attacco di Guadagnuolo (Sacal) al presidente De Felice

La denuncia dell’amministratore durante il consiglio comunale di Lamezia convocato per discutere della situazione Sacal
di Tiziana Bagnato
19 settembre 2017
10:51
Cnsiglio comunale a Lamezia
Cnsiglio comunale a Lamezia

Doveva essere un focus per tastare con mano quale sia la situazione della Sacal, la società aeroportuale lametina che ha acquisito lo scalo di Reggio e che ha da poco concluso l’iter anche per Crotone, alla luce della perdita di due milioni di euro della Sacal Gh, appendice dell’omonima società e delegata ad occuparsi della gestione dei servizi a terra, ai passeggeri e agli aeromobili. Ma il consiglio comunale di Lamezia convocato ad hoc sul tema si è trasformato in qualcosa di più. L’amministratore unico della Gh, nonché rappresentante del comune di Lamezia Terme in seno al cda della Sacal Manlio Guadagnuolo ha, infatti, colto l’occasione per levarsi più di un sassolino dalle scarpe.

Le "accuse" di Guadagnuolo

Guadagnuolo ha accusato il presidente Arturo De Felice di avere svuotato il consiglio di amministrazione dei poteri gestionali. Ma non solo. Per Guadagnuolo l’acquisizione della gestione dell’aeroporto di Reggio sarebbe avvenuta senza coinvolgere affatto il cda. Un’operazione, insomma, al buio e di cui attualmente il consiglio di amministrazione non conoscerebbe nemmeno le proiezioni economiche sul futuro.  Lotte intestine di cui si vociferava a voce più o meno bassa già da tempo e che non sembrano essere affatto risolte.


 

Di certo ci sono le perdite della Sacal Gh che ad appena sei mesi dall’avvio aveva già accumulato 2 milioni e 120 mila euro di disavanzo di gestione. Una situazione quella attuale su cui peserebbe anche, secondo il rappresentante del comune di Lamezia, il costo del personale che da solo supererebbe abbondantemente il volume dei ricavi.  Ecco perché Guadagnuolo punta ad un’ottimizzazione dei lavoratori e si dice ottimista che questa, già in parte avviata, possa permettere di raggranellare somme importanti.  Ma i lavoratori, che sin dall’inizio avevano osteggiato la creazione della holding e il loro spostamento su di essa, sono preoccupati e hanno chiesto intervenendo nell’assise di essere messi a conoscenza dell’esistenza o meno di un piano industriale e di altri strumenti per rimettere in carreggiata la holding.

 

Tiziana Bagnato

Giornalista
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