Pedivigliano, operazione verità sull’accoglienza. Basta business

24 giugno 2015
09:42

Sono ormai circa 20 giorni che nel Comune di Pedivigliano sono arrivati 25 migranti richiedenti asilo. La condizione di assoluta emergenza, dettata dai continui sbarchi, ha indotto la Prefettura di Cosenza a collocarli temporaneamente nelle strutture di cui i Sindaci del territorio hanno reso disponibilità, non attendendo pertanto l’apertura delle buste relative al bando di gara per l’affidamento degli stessi indetto dalla Prefettura nelle settimane scorse. Una di queste strutture è la residenza pubblica “Villa Barbiero” sita nel Comune di Pedivigliano- 87050 (CS) e di proprietà dell’Ente. Ora, ci sentiamo in dovere, consapevoli che un partito politico deve sempre volgere il suo agire al perseguimento dell’interesse comune, e a difesa della legalità, di denunciare alcuni aspetti che riguardano la gestione (politica e privata) dell’accoglienza nel nostro territorio. In primis risulta in maniera chiara, documenti ufficiali alla mano forniti dall’Amministrazione Comunale e firmati dal Sindaco, come la struttura non sia collaudata e pertanto risulti inagibile. Inoltre la stessa è stata già concessa, attraverso contratto di locazione regolarmente registrato nell’anno 2010, alla Cooperativa Sociale Calabria Assistenza Onlus per la realizzazione di una residenza per anziani. La stessa, oggi gestisce “abusivamente” senza alcun titolo, requisito, iscrizione negli appositi albi ministeriali o esperienza in materia i 25 richiedenti asilo. La gestione, a poche settimane dall’arrivo, mostra già i segni di un’evidente e prevedibile impreparazione nell’affrontare una materia così delicata da parte di una Cooperativa fantasma. Manca nella struttura la figura del mediatore culturale obbligatorio per legge, il personale sanitario, un servizio mensa ufficiale, si sta provvedendo al rancio giornaliero in buona parte grazie agli interventi di solidarietà pervenuti. Va aggiunto poi che non è stata effettuata la vestizione e che negli ultimi giorni si sono verificati violenti episodi di colluttazione tra gli stessi migranti, che hanno provocato lesioni ad alcuni di essi. Fermo restando che ad oggi non ci risulta si stiano preparando i documenti per le stesse richieste di asilo. Comprendiamo che la situazione di emergenza imponga soluzioni tempestive, ma non possiamo tollerare che nella nostra comunità proliferi, sotto questa giustificante, il malaffare e la speculazione sulla vita di chi, toccato dalla sofferenza e dalla disperazione si è spinto fin qui in cerca di una sorte migliore e talvolta sottraendosi ad un destino di disperazione, soprusi e morte. Chiediamo pertanto alle autorità e alla Prefettura, attraverso manifestazioni istituzionali e civili consentite dalla legge, di adottare gli opportuni provvedimenti di verifica, prima di stipulare le convenzioni che porteranno poi agli accreditamenti monetari. E’ doveroso controllare su una gestione che appare sempre più poco trasparente, se non addirittura speculativa, più che solidale, invitando anche ad effettuare i dovuti riscontri anche rispetto alla storia personale e giudiziaria dei titolari della cooperativa stessa.

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