Storia di una strada dimenticata

Una strada dimenticata da trent’anni, che regala ai residenti polvere nelle giornate di sole e fango in quelle piovose. Due anni fa un flebile accenno dell’inizio dei lavori e poi nuovamente tutto caduto nel dimenticatoio. Siamo a Gizzeria Lido, località balneare del catanzarese
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di Manuela Serra
17 giugno 2016
16:59

La bolletta della Tasi, la Tassa sui Servizi indivisibili, i servizi rivolti alla collettività come la manutenzione delle strade e l’illuminazione, è arrivata puntuale come sempre anche a Gizzeria, ridente cittadina del catanzarese conosciuta in tutto il mondo come capitale del kite surf. Tutto nella norma, se non fosse che a Gizzeria Lido e precisamente in un traversa di via Amalfi la strada è pressoché inesistente così come l’illuminazione. Si, perché chi abita in quella strada dimenticata da tutti è costretto a convivere in una situazione di totale degrado e abbandono.


Inutili i reclami e le proteste dei residenti, la situazione per quasi trent’anni non è mai cambiata. Fino a quando nei primi mesi del 2014 una speranza si riaccende. I lavori iniziano, ma per realizzare una via degna del suo nome non basta lo spazio disponibile. Serve di più e così il comune pensa bene di espropriare ai residenti circa due metri (dell’indennità ancora oggi neppure l’ombra). 273mila euro, è questa la cifra di un progetto ambizioso, che prevede da un lato la pista ciclabile, dall'altro il marciapiede con annessi lampioni. Data di ultimazione dei lavori: 16 luglio 2014 (oggi quel ‘4’ qualcuno ha pensato bene di cancellarlo dal cartello del progetto).



Ma gli entusiasmi non tardano a spegnersi. Di quei lavori, oggi, a distanza di due anni, restano solo il muro divisorio dalla ferrovia, non ancora terminato, e i cordoli di quelli che avrebbero dovuto costituire marciapiede e pista, quegli stessi cordoli che oggi fanno da fioriere a erbacce e sterpaglie.


Rimane anche lo squallore di un cantiere aperto che, se non fosse stato per l’iniziativa di alcuni residenti che hanno rimosso le transenne della messa in sicurezza, avrebbe persino continuato a precludere il passaggio all’unica via di accesso per molte delle abitazioni che costeggiano la via.


Fino a quando i residenti saranno costretti a subire il danno di una strada che regala solo polvere nelle giornate soleggiate e fango in quelle piovose e la beffa di un’amministrazione che pretende puntualmente il pagamento delle dovute tasse senza restituire in cambio i servizi?

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