Emergenza idrica, i sindaci incalzano la Regione: «Interventi risolutivi»

Le ripetute rotture che hanno lasciato per due giorni i rubinetti a secco a Catanzaro hanno indotto il sindaco a chiamare a raccolta i primi cittadini di Cosenza, Vibo Valentia e il presidente di Anci Calabria
di Luana  Costa
28 novembre 2017
14:58

Per venerdì mattina è stata convocata una riunione in Prefettura al fine sbloccare i venti milioni di euro di finanziamenti regionali finalizzati alla messa in sicurezza della condotta Alli-Magisano, i cui ripetuti cedimenti sono stati all’origine della crisi idrica che ha colpito la città di Catanzaro per ben due giorni. Le somme sono destinate al rinforzo delle vasche di contenimento delle acque di Magisano e al potenziamento di tre chilometri e mezzo dell’infrastruttura che corre lungo il fiume Alli. Proprio sul tratto di condotta sulla quale Sorical sarebbe dovuta intervenire utilizzando le risorse regionali, dapprima venerdì e successivamente sabato, si sono verificate le due rotture. Urge inoltre la messa in sicurezza delle vasche di contenimento delle vasche di Magisano che, secondo quanto riferito dal sindaco di Catanzaro Sergio Abramo, sono sul punto di cedere. Se di dovesse verificare una simile evenienza la città sconterebbe una crisi senza precedenti che potrebbe protrarsi anche per mesi.

 


È emergenza

È insomma emergenza idrica ma non solo nel Comune di Catanzaro. Il primo cittadino della città capoluogo ha infatti convocato per questa mattina una conferenza stampa a cui hanno partecipato il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, il sindaco di Vibo Valentia Aldo Costa, il presidente di Anci Calabria Gianluca Callipo e i rappresentanti dei Comuni di Soveria Simeri, Simeri Crichi e Magisano piccoli centri serviti dalla medesima condotta da cui si approvvigiona la città di Catanzaro e che subiscono gli stessi disservizi.

 

Investimenti consistenti

Solo per realizzare ex novo l’infrastruttura a servizio di Catanzaro sarebbero necessari circa 80 o 90 milioni di euro mentre ammonta a un miliardo e 200 milioni di euro la somma necessaria per ammodernare la rete idrica dell’intera Calabria. I tre sindaci delle città capoluogo e il presidente di Anci Calabria hanno inteso organizzato la conferenza stampa per chiedere alla Regione la programmazione di interventi risolutivi. Il susseguirsi di disservizi idrici è ciò che infatti accomuna tutte le amministrazioni locali. “Registriamo almeno due rotture a settimana sull’acquedotto Abatemarco – ha dichiarato il sindaco Occhiuto-. Necessari sarebbero interventi da effettuarsi sulle reti di adduzione, sugli invasi e sulla rete di distribuzione. Chiediamo un tavolo alla Regione Calabria per affrontare la questione dal momento che vi sono moltissime risorse strutturali che potrebbero essere destinate all’ammodernamento della rete idrica. Non è un problema che può restare in capo ai sindaci e non ci illudiamo di risolvere il problema in pochi mesi ma dobbiamo registrare una mancanza di programmazione da parte della Regione”.

 

Costituzione dell'Ato

“Abbiamo una rete idrica che fa acqua da tutte le parti – ha aggiunto il sindaco di Vibo Valentia, Aldo Costa – e abbiamo difficoltà anche nella riscossione dei tributi: circa il 16%. La Regione aveva disposto un progetto di ingegnerizzazione della rete idrica con lo stanziamento di risorse che ancora non è stato avviato. Cerchiamo di andare avanti utilizzando pozzi privati che servono l’area nuova di Vibo Valentia ma anche per via del forte inquinamento siamo stati costretti ad abbattere del 50% le tariffe idriche. Oggi vogliamo anche sollecitare la costituzione dell’Ato”.

 

Luana Costa

 

 

Giornalista
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