Cosenza, l’Ail a fianco dei pazienti ematologici

Numerose le iniziative portate avanti dall’Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma. Sorprese e doni per i pazienti
di Redazione
16 aprile 2017
09:30

L’unione fa la forza. Importanti associazioni del cosentino al fianco di AIL- Fondazione Amelia Scorza, per una Pasqua all’insegna della solidarietà. Una rete generosa e variegata, tenuta insieme dalla voglia di dare una mano di aiuto a quanti soffrono. L’Unità Operativa Complessa e il day hospital di Ematologia dell’Annunziata di Cosenza hanno vissuto giornate ricche di iniziative. Piccoli grandi gesti, slanci di umanità, condivisione e calore.

 


La Pasqua dei pazienti ematologici. Purtroppo non tutti potranno lasciare l’ospedale per trascorrere a casa le imminenti festività pasquali. Tutti occupati i sedici posti letto del reparto di Ematologia. AIL ha inteso così far dono ai degenti delle sue uova di Pasqua. Un pensiero gentile, che è riuscito a scaldare il cuore degli ammalati. “La nostra vera Pasqua sarà quando avremo risolto il problema del paziente ematologico”. Così il professor Fortunato Morabito, primario dell’UOC di Ematologia, che ha definito “fondamentale” la presenza di AIL all’interno del reparto.

 

AIL e Associazione Medici Calcio. In campo per la prima volta insieme, queste due diverse realtà sono riuscite nell’intento di dare un calcio alla noia e alla solitudine dei pazienti che, nel day hospital di Ematologia, si sottopongono a chemioterapie e trasfusioni. Le sedute possono durare anche diverse ore. Per questo, è importante offrire ai malati una qualche distrazione. La compagine di calcio dei medici cosentini ha donato ad AIL 2.500 euro, somma raccolta in occasione del campionato nazionale disputato, lo scorso anno, in Montenegro. Con questi soldi, AIL ha acquistato quattro televisori. “Abbiamo capito che il calcio aggrega e, utilizzandolo, riusciamo a raccogliere risorse da destinare alle associazioni di volontariato”. Antonio Caputo, oncologo presso l’Ospedale di San Giovanni in Fiore, e calciatore per passione, ha presenziato alla cerimonia di consegna delle TV: “Noi ci autotassiamo e quando ci sono i campionati, di volta in volta, individuiamo un ente da sostenere. In passato, abbiamo acquistato materiale sanitario, contribuito alla costruzione di scuole e, quest’anno, abbiamo deciso di aiutare AIL”. Al dottor Caputo e a tutti i medici in pantaloncini è arrivato il grazie di Massimo Gentile, responsabile del day hospital di Ematologia: “Grazie a loro e ad AIL che ha fatto da tramite, i  nostri pazienti potranno guardare la televisione mentre fanno terapia e questo è davvero molto importante”.

 

Al fianco di AIL a suon di musica. La scuola di ballo e canto “PENTADANCE”di Amantea, rappresentata da Antonella Pellegrino, ha donato alla sezione cosentina di AIL un elettrocardiografo. I soldi necessari ad acquistarlo sono stati raccolti in occasione dello spettacolo “Regala un sorriso”, svoltosi lo scorso dicembre. Lo strumento diagnostico è momentaneamente a disposizione del day hospital e in futuro sarà utilizzato nell’ambito del servizio di assistenza domiciliare.

 

L’estrazione del grande uovo di Pasqua. Al termine di una giornata intensa, emozionante e partecipata, in un clima di allegria e festa, una paziente dell’ambulatorio ematologico ha estratto il biglietto che ha consentito di vincere l’uovo di Pasqua di sei chili realizzato per AIL dall’azienda dolciaria “Colavolpe”. La fortuna ha sorriso a un’ospite di casa AIL. Il ricavato della riffa, un’altra è stata organizzata presso la palestra “Sport center 2000”, servirà a finanziare le attività dell’Associazione.

 

Il paziente al centro. “Era doveroso essere qui in reparto accanto ai pazienti” ha detto Ornella Nucci, presidente di AIL Cosenza. Il suo sentito ringraziamento è andato alla squadra di calcio dei medici, alla “PENTADANCE”, all’Associazione “BAMBI”, che ha chiesto che le uova AIL fossero distribuite anche ai piccoli pazienti della Chirurgia Pediatrica, e al “PAESE DI GERTRUDE”, che ha erogato una borsa di studio di un anno, grazie alla quale una psiconcologa presta servizio al fianco degli ammalati.

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