Il beato Angelo da Acri sarà presto santo

La notizia ufficiale è arrivata dalla Sala Stampa della Santa Sede.La diocesi di Cosenza-Bisignano “gioisce” per “questo figlio che sale agli onori degli altari e si affida alla sua intercessione”: il vescovo, mons. Francesco Nolè, i sacerdoti e i fedeli “sono orgogliosi di avere un altro santo consacrato alla missione evangelizzatrice della Chiesa”.
di Rosaria Giovannone
25 marzo 2017
09:21
Beato Angelo da Acri
Beato Angelo da Acri

Presto santo il beato Angelo da Acri (Cs). La notizia ufficiale è arrivata dalla Sala Stampa della Santa Sede.  

 


Nato ad Acri, in provincia di Cosenza, Luca Antonio, questo il nome di battesimo del religioso, il 19 ottobre 1669 da Francesco Falcone e da Diana Errico, a diciannove anni entra nel noviziato dei Cappuccini di Dipignano. Ma, dopo alcuni giorni, rientra in famiglia. L’8 novembre 1689 con umiltà e coraggio si ripresenta ai frati del convento di Acri e, implorandone il perdono, chiese di essere riammesso alla vita religiosa, ma anche stavolta ritorna a casa. Il 12 novembre 1690 per la terza volta si presenta dai cappuccini e, cosa che ha davvero del miracoloso, il giovane riuscì a ottenere dal ministro generale dell’Ordine la licenza necessaria per ricominciare nel convento del Belvedere di Acri l’anno di noviziato.

 

Il 12 novembre 1691 emise i voti solenni ricevendo il nome di fra’ Angelo d’Acri. Dal 1695 al 1700 opera nei conventi di Rossano, Corigliano Calabro e Cassano Jonio e completa gli studi teologici, filosofici e umanistici, che aveva iniziato ad Acri. Il 10 aprile 1700, giorno di Pasqua, viene ordinato sacerdote nel duomo di Cassano Jonio. Da allora gira ininterrottamente la Calabria e il Meridione d’Italia – fino alla morte avvenuta nel 1739 – predicando in numerose città e paesi. Fu più volte maestro dei novizi, guardiano nei conventi di Mormanno, Cetraro e Acri, visitatore e definitore provinciale, ministro provinciale e provisitatore generale. La causa di beatificazione fu introdotta il 27 maggio 1778. Nel 1825 viene dichiarato beato da Leone XII. Le sue spoglie sono custodite nel santuario di Acri, elevato a Basilica minore da Giovanni Paolo II.

 

La diocesi di Cosenza-Bisignano “gioisce” per “questo figlio che sale agli onori degli altari e si affida alla sua intercessione”: il vescovo, mons. Francesco Nolè, i sacerdoti e i fedeli “sono orgogliosi di avere un altro santo consacrato alla missione evangelizzatrice della Chiesa”.

 

Rosaria Giovannone

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