Disabile violentato a Reggio, condannati gli stupratori

Pene pesanti sono state inflitte da Gup di Reggio Calabria nei confronti dei tre accusati di violenza sessuale di gruppo, corruzione di minore e sequestro di persona
di Redazione
18 aprile 2015
10:16

Reggio Calabria - Il gup di Reggio Calabria ha inflitto 10 anni di carcere a Safa Aatiq e 8 anni di detenzione a Angelo Calabrese e Domenica Giovanna Catalano. È questa la pena decisa per i tre, riconosciuti colpevoli, a vario titolo dei reati di  violenza sessuale di gruppo, corruzione di minore e sequestro di persona.



I tre, in una terribile notte di gennaio del 2013, in un appartamento della periferia Nord di Reggio Calabria hanno abusato di un giovane affetto da una grave forma di disabilità. Il giovane era stato invitato ad una festa di compleanno ma, quella che doveva essere una piacevole serata si è trasformata in una notte da incubo. Il trentaquattrenne disabile dopo essere stato costretto a bere, è stato, denudato, seviziato, umiliato, costretto a stare a “gattoni” nudo con una catena al collo e portato in giro per casa come fosse un cane, gli vengono tirati i capelli, viene sputato, picchiato, calpestato, costretto a baciare i piedi dei presenti e violentato.




A scoprire la terribile vicenda è stata la mamma del ragazzo che ha ritrovato, all’esterno della propria abitazione, un video che documentava tutto quello che il figlio disabile ha dovuto subire. Armata di tanto coraggio la donna si è recata dai carabinieri e ha raccontato tutto consegnando il video che verrà esaminato in ogni dettaglio dagli inquirenti. Immediatamente la Procura di Reggio Calabria avvia le indagini. Le immagini che militari si ritrovano a visionare sono - come commenteranno - a dir poco raccapriccianti. Per la Procura reggina la protagonista principale della vicenda è una delle due donne marocchine, che inizialmente avrebbe coinvolto il giovane in un ballo sensuale, poi sfociato presumibilmente negli abusi sessuali, abusando – spiegano i magistrati - delle condizioni di inferiorità psichica della vittima, da più persone riunite in gruppo e con le aggravanti di aver commesso il fatto per motivi abbietti e futili nonché di aver agito con crudeltà e con l'uso di sostanze alcoliche.



Contestato anche il reato di corruzione di minore poiché due bambini spesso comparirebbero nel filmato e quindi avrebbero assistito alle fasi della violenza. Si tratta di un minore che all’epoca dei fatti aveva meno di un anno di età, mentre l’altro è una bimba di poco meno di tre anni che viene addirittura collocata sulla schiena della vittima quando si trova a terra.

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