Edilizia sociale, si allarga l'inchiesta. Indagati i dirigenti Laganà e Nucara

Ombre sull'ex assessore Gentile, il suo nome compare sull'informazione di garanzia di Laganà. Abuso di ufficio e falso ideologico sono contestati a vario titolo ai due indagati che dovranno comparire in Procura il 13 marzo prossimo
di Gabriella Passariello
9 marzo 2015
17:13

Si amplia l'inchiesta sulle presunte irregolarità  nel bando di concorso per la realizzazione di alloggi per l'edilizia sociale, che ha portato la Giunta Scopelliti ad annullare la prima gara e ad indire un  nuovo bando di concorso, dove  finiscono per aggiudicarsi i finanziamenti imprese che nella prima competizione non superano il test d'accesso. I sostituti procuratori della Repubblica di Catanzaro Domenico Guarascio e Fabiana Rapino, contitolari delle indagini hanno spedito i carabinieri a notificare due nuovi avvisi di garanzia a carico di Giovanni Laganà, dirigente generale  alle Infrastrutture e ai Lavori pubblici indagato per abuso di ufficio  e falso ideologico e Umberto Nucara direttore generale del dipartimento al Personale nei cui confronti si ipotizza l'abuso di ufficio. Occhi puntati sul parere positivo fornito dalla Commissione che ha dato il nulla osta al secondo bando regionale sull'edilizia sociale. Secondo le ipotesi di accusa, Laganà avrebbe nominato una specifica commissione con il compito di visionare gli atti di valutazione delle graduatorie inerenti il primo bando di concorso, avvalendosi di componenti esterni all'amministrazione, bypassando la possibilità di utilizzare risorse umane disponibili all'interno della struttura regionale al solo fine di arrecare agli esterni un ingiusto vantaggio patrimoniale corrispondente agli emolumenti per  l'incarico espetato. Ma andiamo per gradi. Laganà procede alla nomina della commissione , composta dal presidente Domenico Pallaria e dai due componenti esterni all'Amministrazione gli avvocati Egidio Masella e Giovanni Spataro con decreto datato agosto 2010,pubblicato però nel Bollettino ufficiale della Regione nel mese di ottobre 2010, quando la stessa commissione aveva già, stranamente, ultimato l'attività. Il dirigente dello stesso settore Antonio Capistro, anche lui finito sotto inchiesta per abuso di ufficio, non solo avrebbe convocato la commissione prima ancora che il decreto fosse registrato, ma avrebbe informato gli interessati degli effetti dello stesso decreto in un periodo antecedente alla sua formalizzazione. Gli avvocati Masella e Spataro risultano legati da precedenti rapporti con l'assessore Gentile , di fatto soggetto proponente l'annullamento del primo bando di concorso  per la realizzazione di alloggi  di edilizia sociale. Laganà in concorso con Capistro avrebbe privilegiato intenti collidenti con l'interesse pubblico approvando un nuovo bando che avrebbe spalancato le porte dei finanziamenti regionali  ad alcune imprese e cooperative (  tra queste le società cooperative "Casabella" , "Rinascita", "Valentina" "Il Parco", impresa "Sannilo" "Finanziaria F.lli Dodaro", "Cofer", "Poggio Verde")  a danno di imprese come la Gatto Costruzioni uscite vittoriose nel primo bando di gara. Entrambi Laganà da un lato e Capistro dall'altro, avrebbero inserito  che le ditte partecipanti  potevano accedere al nuovo bando  senza la preventiva iscrizione all'albo nazionale delle società cooperative edilizie di abitazione ,modificando i requisiti di partecipazione anche nel primo bando del 2008 poi annullato in modo da consentire alle stesse imprese interventi più consistenti  altrimenti non attuabili. Nell'avviso di garanzia a carico di Laganà emerge il ruolo di primo piano dell'assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Gentile nelle nomine sospette della Consulta tecnica regionale. "In concorso morale e materiale, Gentile e Laganà, entrambi, in qualità di pubblici ufficiali, in manifesta violazione della legge, avrebbero procurato intenzionalmente un ingiusto vantaggio patrimoniale all'avvocato Spataro e al professore Gaetano Florio, ordinario all 'Unical di Cosenza, nominati come componenti esterni permanenti della Consulta tecnica regionale, in assenza di un pubblico concorso, omettendo di "invitare" altri concorrenti compatibili",  peraltro il curriculum dell'avvocato Spataro è datato in epoca successiva alla deliberazione della nomina. Allo stato, al dilà di quanto si possa desumere de relato dalle carte o di qualsivoglia illazione, occorre precisare per completezza di informazione, che l'ex assessore Gentile oggi vice presidente del Consiglio regionale non ha ricevuto alcuna informazione di garanzia. Nella sequela di deliberazioni illegittime volte a nominare all'interno del dipartimento Lavori pubblici  figure dirigenziali esterne funzionali alla volontà della Giunta regionale di annullare, tra le altre cose, gli esiti e le graduatorie del bando di concorso per la realizzazione di alloggi di edilizia popolare entra in gioco il ruolo di Nucara che in concorso con i componenti la Giunta  con distinte deliberazioni avrebbe proceduto,  violando la legge, al conferimento di incarichi dirigenziali  esterni a favore di Laganà  e a favore di Capistro,  trasferendo senza alcuna motivazione valida altri dirigenti di settore  in altri comparti, di fatto declassati, cagionando loro un ingiusto danno patrimoniale. Nucara e Laganà accompagnati dai loro avvocati (Laganà è difeso dall'avvocato di fiducia Saverio Loiero, per Nucara compare ancora il nome del legale di ufficio Ugo Custo)  saranno interrogati dai pm contitolari del fascicolo il 13 marzo prossimo.  Travolti nell'inchiesta per abuso di ufficio anche l'ex presidente Giuseppe Scopelliti, la sua vice Antonella Stasi, gli ex assessori  Domenico Tallini, Giacomo Mancini,  Francesco Pugliano, Mario Caligiuri, Antonio Caridi, Fabrizio Capua e Michele Trematerra. Le indagini della Procura sono scattate in seguito a due esposti  della ditta " Edilparco" e dell'imprenditore catanzarese Giuseppe Gatto, legale rappresentante della "Gatto Costruzioni spa",  "fatti fuori" nel secondo bando. Anche se poi le due società, nonostante la pronuncia favorevole del Tar, hanno preferito raggiungere un accordo transattivo di qualche milione di euro con la Regione Calabria, nonostante le indagini penali in corso e nonostante la possibilità della Regione di appellarsi al Consiglio di Stato.

Gabriella Passariello

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