CATANZARO, MORTO PER CROLLO MURO: QUATTRO RINVII A GIUDIZIO

L’inchiesta è partita in seguito al decesso di Natale Zicchinella, rimasto ucciso nel novembre del 2011 nella sua officina di località Campagnella, nel rione Sala, sepolto dalle macerie a seguito del crollo di un muro
28 maggio 2014
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CATANZARO - Sono state rinviate a giudizio le quattro persone coinvolte nell'inchiesta seguita al decesso di Natale Zicchinella, 56 anni, rimasto ucciso il 21 novembre 2011 nella sua officina in località Campagnella, nel rione Sala, a Catanzaro, sepolto dalle macerie a seguito del crollo di un muro di contenimento che, a causa delle intemperie, si e' abbattuto sui locali dove l'uomo aveva la sua attività.

 


Processo al via il 3 novembre. Il giudice, Pietro Scuteri, ha accolto la richiesta della Procura della Repubblica, cui si sono associati i familiari di Zicchinella, costituiti parte civile con gli avvocati Sergio Lucisano e Piero Chiodo, ed ha mandato gli imputati al processo, che avrà inizio il prossimo 3 novembre, dove risponderanno dell'accusa di omicidio colposo formulata al termine delle indagini svolte dalla Squadra mobile.

 

Gli indagati. Si tratta, in particolare di Vincenzo Belmonte, 65 anni, ex dirigente Edilizia privata del Comune di Catanzaro; Pasqualino Santagata, 84 anni, titolare dell'area adiacente alla zona del crollo, dove si trova una discarica abusiva; Carolina Ritrovato, 51 anni, indagata in qualità di dirigente del settore Gestione del territorio del Comune di Catanzaro; e Andrea Doria, 42 anni, che aveva nella propria disponibilità  l'immobile in cui si trovava l'officina di Zicchinella che, secondo quanto emerso, era abusiva come il muro che crollò e come la discarica accanto al muro stesso. Sarebbe stata proprio la discarica abusiva realizzata da Santagata, secondo l'accusa, a creare una pressione sul muro incriminato che, col tempo, lo avrebbe esposto a cedimenti. Doria e' accusato di aver consentito a Zicchinella l'utilizzo di un immobile abusivo e quindi privo del certificato di agibilita' e del collaudo statico, mentre Belmonte e Ritrovato, avrebbero omesso gli interventi necessari pur sapendo della presenza della discarica e del muro abusivo di cui era stata ordinata la demolizione sin dagli anni '80 e che nel 1994 era stato acquisito al patrimonio del Comune di Catanzaro.

 

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