Processo Cacciola, spunta un nuovo collaboratore di giustizia

Colpo di scena al processo ‘Onta’, un altro pentito accusa l’avvocato Gregorio Cacciola di avere costretto Maria Concetta Cacciola a ritrattare
di redazione
16 gennaio 2015
11:25

Palmi - Colpo di scena nel processo “ Onta”. Il pm antimafia Giovanni Musarò ha dichiarato, ieri, in udienza, che un nuovo collaboratore di giustizia avrebbe reso delle dichiarazioni accusatorie nei confronti dell’ avvocato di Rosarno Gregorio Cacciola, imputato nel processo in corso dinanzi al tribunale di Palmi. “Comunico un avviso di deposito nel fascicolo del pubblico ministero di alcuni verbali attenenti la collaborazione di Marcello Fondacaro trasmessi dalla Dda di Roma – ha dichiarato il pm - Fondacaro, che collabora dall’aprile scorso, ha riferito di essere a conoscenza di alcune circostanze in merito al ruolo svolto l’avvocato Gregorio Cacciola che, su mandato dei Bellocco, ha preso parte alla ritrattazione di Maria Concetta Cacciola”.

Fondacaro, medico di Gioia Tauro, già condannato a sette anni di reclusione ed imputato in altri processi, per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso in quanto appartenente alla cosca di ndrangheta dei Piromalli, avrebbe riferito ai magistrati di essere a conoscenza del coinvolgimento dell’avvocato Gregorio Cacciola nella ritrattazione di Maria Concetta Cacciola, morta per aver ingerito acido muriatico, nell’agosto 2011. Un'altra dichiarazione, che si aggiunge a quella di Vittorio Pisani che già, nelle udienze scorse aveva riferito agli inquirenti di sapere non solo che l’avvocato Cacciola ha costretto Cetta a ritrattare ma, che dietro il suo agire c’è la potente cosca dei Bellocco.



Dopo l’annuncio di una nuova dichiarazione accusatoria, Gregorio Cacciola, l’avvocato penalista di Rosarno, si è lasciato andare, in aula a dichiarazioni spontanee contro Vittorio Pisani: “ Io non capisco come si fa a sostenere che io abbia avuto un ruolo in questa vicenda. Quello che mi chiedo è o per la Procura sono un mostro, capace di agire dietro le quinte, oppure sono uno scemo? In questa vicenda ad avere contatti con la famiglia Cacciola era Pisani, agli appuntamenti con gli inquirenti ci andava lui e adesso lui si collabora e questo basta per provare la sua estraneità? Ho fatto per trent’anni l’avvocato penalista, non ho mai avuto nessun problema tanto meno con i magistrati. Quello che dice Pisani sul mio conto, ossia che li appellavo come “cani” non è vero. È solo fango. Così come le accuse che mi vengono mosse. Ha riferito che io mi atteggiavo come un boss. Io sono una persona onesta, ho cresciuto 4 figli con la mia onesta professione. In questa storia ho fatto solo il mio dovere, ossia quello di avvocato. Mi si rilega il ruolo di “postino”; io postino di Teresa Cacciola, che è mia cugina?. Questa vicenda mi ha catapultato in un inferno. I Cacciola non avevano bisogno di me, né tanto meno di un avvocato. Loro avevano le idee chiare. Non posso pagare colpe per i miei legami familiari”.

 

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