Gratteri a Oliverio: ’I figli di nessuno come dirigenti’

Il procuratore aggiunto di Reggio Calabria suggerisce a Oliverio un atto di vero cambiamento, i figli di nessuno la nuova classe politica calabrese
di redazione
25 novembre 2014
16:58

“Un suggerimento a Oliverio su un vero atto di cambiamento? La Calabria oggi produce emigrazione, colta, dotta. Io cercherei di scegliere questa gente. Sceglierei i figli di nessuno che si sono affermati fuori dalla Calabria. I figli degli operai, dei contadini, dei camionisti”. Il suggerimento al nuovo governatore Mario Oliverio arriva da Nicola Gratteri, procuratore aggiunto di Reggio Calabria che lo invita a sceglie la nuova classe dirigente tra le centinaia di giovani calabresi in gamba e preparati, costretti a lasciare la loro terra d’origine perché privati di un futuro lavorativo. “Abbiamo bisogno di una rivoluzione dei figli di nessuno – precisa -, emigrati dalla Calabria perché per loro non c’erano opportunità”.


“Il problema – aggiunge il magistrato antimafia, intervenuto a Roma con Paolo Flores d’Arcais direttore di Micromega al dibattito ‘Un programma per la giustizia’ –, prima ancora della mafia, sono i centri di potere all’interno della pubblica amministrazione dov’è forte la presenza di figli e nipoti di ‘ndranghetisti incensurati che gestiscono la cosa pubblica come cosa propria”. E sulla bassa affluenza alle elezioni regionali in Calabria – 6 persone su 10 non si sono recate alle urne – Gratteri invita a non abbassare la guardia. “Il forte astensionismo non significa che la mafia non sia andata a votare. Può anche voler dire il contrario. La ‘ndrangheta sul territorio calabrese – afferma – controlla massimo il 20 per cento dell’elettorato, ma è compatto e vota per il candidato scelto dal capo mafia”


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